Luoghi di culto
Esistono diversi tipi di tempio romano. A differenza delle chiese, la maggior parte dei templi pagani non accoglieva i fedeli: erano luoghi sacri riservati ai sacerdoti, dove venivano conservate statue e altri oggetti di culto. L'”azione” si svolge al di fuori delle mura, nel recinto sacro, dove si trovano gli altari per i sacrifici, le divinazioni e i riti.
La parola latina templum significa “recinto sacro”, mentre il termine italiano “tempio” si riferisce all’edificio religioso stesso, che i Romani chiamavano aedes o fanum.
I templi venivano costruiti nei seguenti luoghi:
✓ Nel centro delle città, sul Foro o vicino ai teatri, con i quali condividevano le funzioni rituali. A volte un’intera città è costruita attorno a un edificio religioso.
✓ Altrove nelle città, soprattutto agli incroci stradali o all’interno di altri complessi, come le terme.
✓ Su siti rurali di particolare significato, come sorgenti o alberi sacri.
✓ Sulle tenute agricole, dove sono mantenuti dai proprietari delle ville per la popolazione locale.
Un recinto sacro può contenere uno o più templi, dedicati a un singolo dio o a qualsiasi combinazione di divinità. L’incredibile complesso di Altbachtal a Treviri contava settanta templi di ogni forma e dimensione. Piccoli santuari si trovavano nelle case, agli angoli delle strade, lungo i bordi delle strade o sulle montagne: in breve, i luoghi di culto romani erano onnipresenti.
Templi classici
L’immagine del tempio romano classico è simboleggiata dal cosiddetto Tempio della Fortuna Virile di Roma, che in realtà era dedicato a Portunus, il dio dei porti e dei navigatori.
Si tratta generalmente di un edificio rettangolare circondato da colonne, a cui si accede tramite una scalinata che conduce a un portico sormontato da un frontone triangolare decorato con sculture. In cima alla scalinata si superano una o più file di colonne prima di raggiungere la porta che si apre sulla cella, la stanza principale che ospita la statua della divinità.
A volte solo la facciata presenta un vero e proprio colonnato, mentre gli altri lati sono decorati da semicolonne addossate alle pareti esterne. Esistono anche templi a rotonda con una cella centrale circondata da colonne.
È il caso del Tempio di Vesta a Roma. Il grande tempio capitolino è insolito perché contiene tre cappelle dedicate a Giove, Giunone e Minerva. L’Impero è costellato di templi classici, che vanno da piccole cappelle di strada con facciate a quattro colonne a edifici veramente monumentali.
Uno dei più grandi è l’edificio dedicato a Giove Eliopolitano nel sito libanese di Baalbek, un tempo situato nella provincia romana di Siria. Nonostante le sue dimensioni colossali, faceva parte di un complesso ancora più grande di templi e cortili.
Templi regionali
Anche se il tempio classico si diffuse ampiamente in tutto l’Impero, fu spesso soggetto a influenze regionali e, in alcune province, non riuscì a scalzare l’architettura religiosa locale. L’Egitto fu sempre un caso particolare. Unico nel mondo romano, gli imperatori erano generalmente raffigurati in abiti da faraone su bassorilievi in stile egizio.
Così appaiono nei templi locali che, anche quando risalgono all’epoca romana, mantengono la loro forma tradizionale, costituita da una serie di cortili esterni a cui si accede passando tra due piloni prima di raggiungere la struttura principale. Uno degli esempi meglio conservati è il Tempio di Hathor a Denderah, iniziato sotto Augusto e Tiberio; qui non si trovano tracce dell’architettura romana classica.
Nelle province nord-occidentali, come la Gallia e la Britannia, predomina il tempio romano-celtico. A differenza del suo equivalente classico, si tratta di un semplice edificio quadrato costituito da una torre centrale, la cella, circondata da una galleria coperta.
La basilica presenta caratteristiche molto diverse. Avendo adottato una pianta longitudinale a tre navate, è adatta solo alle religioni che permettono ai fedeli di partecipare alle funzioni all’interno del luogo di culto, principalmente il mitraismo e il cristianesimo.
Tutto quello che c’è da sapere sul Tempio di Giove a Baalbek
✓ Il Tempio di Giove a Baalbek misurava 49 metri di larghezza per 90 metri di lunghezza. A Roma, il grande tempio capitolino misura 53 metri per 65 metri.
✓ Alcuni dei blocchi che compongono il podio del tempio raggiungono un volume di 400 metri cubi ciascuno.
✓ Questi blocchi pesano quasi 1.000 tonnellate ciascuno.
✓ Ogni colonna era alta 19,6 metri e pesava 152 tonnellate. Sei di esse sono ancora in piedi oggi. Le colonne del Tempio di Vespasiano e Tito nel Foro Romano erano alte 15,20 metri.
All’inizio del I secolo d.C, Plinio il Giovane descrisse un complesso religioso costruito alle sorgenti del Clitunno, un affluente del Tevere, le cui acque si diceva imbiancassero il mantello del bestiame che vi si abbeverava:
Dai piedi di una piccola collina, coronata da un folto bosco di cipressi secolari, sgorga una fontana le cui acque […] formano poi una grande vasca, così pura e limpida che si possono contare le monete che vi si gettano e i sassolini che brillano. […] Nelle vicinanze si trova un tempio antico e rispettato. Clitunno stesso vi appare vestito e adornato con il pretesto. È un dio utile che rivela il futuro e dà oracoli. Il tempio è circondato da cappelle, ognuna con il proprio dio, culto e nome.