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ROMA IN GUERRA: L’EQUIPAGGIAMENTO

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Alla fine del III secolo si verifica un forte calo numerico nei ranghi dell'esercito, dovuto alla cosiddetta "crisi del III secolo" (235-70) un periodo di guerre civili, invasioni. A queste si aggiunse, in modo determinante, la peste di Cipriano, un'epidemia di vaiolo che sarebbe arrivata a decimare fino a un terzo dei soldati in servizio attivo. È possibile che, nel 270 d.C., il numero dei soldati nell'esercito non fosse molto maggiore di quello del 24 d.C. Da livello più basso sembra probabile che il numero fosse poi aumentato considerevolmente, almeno di un terzo, sotto Diocleziano (284-305).
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Uno dei segreti del successo della macchina militare romana, era costituito dall’equipaggiamento dei soldati. L’esercito romano, al massimo della sua potenza, era la forza armata meglio equipaggiata e meglio fornita del mondo antico, il che, unito alla sua efficiente organizzazione, portava queste armate alla vittoria nella maggior parte dei casi. 

Nei primi tempi, i soldati dell’esercito romano si procuravano le proprie armi da sé. Con l’espansione dell’impero, l’esercito fu riorganizzato e l’equipaggiamento militare standard veniva fornito dallo Stato, secondo moduli prestabiliti. I soldati disponevano di un’ampia gamma di armi, per attacchi a lungo e a corto raggio.

Uniformi e armi

Con l’ampliarsi dell’esercito, i soldati romani furono dotati di uniformi standard. Il loro equipaggiamento, in particolare l’armatura, li avvantaggiava rispetto ai nemici.

Fino alla metà del I secolo d.C. sotto il regno di Claudio, l’equipaggiamento del legionario medio era così composto: 

Legionario romano con equipaggiamento
Legionario romano con equipaggiamento

◉ Elmo (che copriva anche le guance e collo) (galea).

◉ Corazza (lorica hamata)

◉ Pugnale (pugio)

◉ Spada (gladius)

◉ Scudo (scutum)

◉ Lancia (pilum)

Sandali con  grossi chiodi alla base (caligae). Si tratta dello stesso tipo di sandali che indossava il giovane Caligola, imperatore del 37-41 d.C., da cui egli prese il soprannome. C’era anche un tipo di caligae simile a degli stivali, usate nei periodi invernali o nelle zone con climi più rigidi, come il Nord Europa. 

Dopo la metà del I secolo d.C., il legionario aveva un’armatura fatta di strisce di ferro sovrapposte (lorica segmentata) e un elmo più elaborato con un paranuca più profondo e protezioni per le guance più grandi.

Equipaggiamento romano
Equipaggiamento romano

Gli ausiliari, invece utilizzavano moltissime armi e armature tra le più disparate, in base alla loro specializzazione, ai luoghi da cui provenivano e da ciò di cui si trovavano a disporre. Gli ausiliari della cavalleria erano tra le truppe più pittoresche, che ornavano i loro cavalli con vistose decorazioni sulle bardature e nel caso di trionfi e parate usavano anche delle maschere per assumere un aspetto terribile o da eroe mitologico.

L'esercito, divenuto permanente, era composto da legioni (da 5.000 a 6.000 uomini), comandate da un legato, e da coorti di fanteria ausiliaria, o da ali di cavalleria ausiliaria reclutate tra i non cittadini. La maggior parte delle legioni era di stanza ai confini. L'accampamento di Novaesium sul Reno, nella Bassa Germania, presenta la tipica configurazione di un accampamento romano che poteva ospitare circa 5000 legionari suddivisi in 10 coorti, a loro volta suddivise in 6 centurie di 100 uomini ciascuna, ma che in realtà erano un po' più piccole.

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