Categoria: I Sette Re di Roma
LA VERITÀ VI PREGO SULLA ROMA DEI RE
Cosa c’è di vero in tutte le storie sulla prima monarchia romana? Possiamo discernere tra tutto questo materiale l’elemento leggendario da quello storico? Anche gli scrittori più antichi si ponevano questi stessi problemi, poiché anche per il loro spirito critico era insoddisfacenti. Occorre cercare di ricostruire un tessuto storico credibile affidandoci al confronto fra le fonti, all’archeologia e perfino alla linguistica ...
SERVIO TULLIO: IL RIFORMATORE
Servio Tullio, sesto re di Roma era anche lui di origine etrusca. Era figlio di una principessa che divenne schiava di re Tarquinio il Vecchio, primo re etrusco di Roma. Ella aveva un figlio si chiamava Mastarna. Durante la sua infanzia, Mastarna fu notato dalla regina Tanaquil, perché sopra la sua testa sarebbe apparsa una fiamma (segno di un destino eccezionale, secondo i presagi). Mastarna ricevette poi la stessa educazione dei figli di Tarquinio e sposò una delle figlie del re. Quando Tarquinio viene assassinato, Tanaquil convince i romani a scegliere Servio Tullio come re.Gli storici romani considerano Servio Tullio il creatore di una riforma molto importante: la distribuzione dei cittadini romani secondo il censo, in 5 classi e 193 centurie. A seconda dei mezzi, gli uomini dispongono di un equipaggiamento militare più o meno completo ed efficiente. I più equipaggiati sono i più esposti nelle battaglie. In cambio, vengono ...
TARQUINIO PRISCO: ARRIVANO GLI ETRUSCHI
Tarquinio, originario di una potente città del Lazio abitata dagli Etruschi, su consiglio della moglie, l'ambiziosa Tanaquil, viene a Roma, e prende il nome di Lucio Tarquinio Prisco. I presagi gli annunciano un grande destino. Diventato amico del re Anco Marzio, questi gli affida la tutela dei suoi figli. Alla morte del re, Tarquinio licenzia i suoi protetti e diventa re di Roma. Per rafforzare il suo potere, raddoppia il senato romano, consiglio creato da Romolo, nominando cento senatori. Introduce a Roma l'istituzione dei littori ...
ANCO MARZIO, IL FONDATORE DI OSTIA
Anco Martio è il leggendario quarto re di Roma. Succede a re Tullo Ostilio. Secondo i romani avrebbe regnato dal 639 al 616 a.C. Nipote del re Numa Pompilio, espande Roma dopo aver sconfitto i Latini che deporta sull'Aventino, poi occupa il Gianicolo, e lì fa scavare il fossato dei Quiriti per proteggere Roma. Ordina la costruzione del ponte Sublicio e crea il porto di Ostia ...
TULLIO OSTILIO, IL RE RAMBO
Tullo Ostilio è il leggendario terzo re di Roma. Succede al re Numa Pompilio. Conduce la guerra contro Albalonga, durante la quale si svolge l'episodio della lotta fra gli Orazi contro i Curiazi. Alba, vinta viene rasa al suolo e i suoi abitanti vengono deportati sul colle romano del Celio, aumentando la popolazione della città. Di conseguenza, i nobili albani possono sedere nel Senato romano, che all'epoca riuniva le più importanti famiglie ...
NUMA POMPILIO: UN PO’ RE, UN PO’ PAPA
La storia di Numa Pompilio, il leggendario secondo re di Roma, successore di Romolo. Egli organizza la nuova città dandole delle leggi. Profondamente religioso, costruì il tempio di Giano Bifronte le cui porte erano chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra e quello di Vesta dove era custodito il sacro fuoco della città sotto la protezione delle vestali. Organizza il culto degli dèi nazionali, creando collegi di sacerdoti, con i Flamini, il Pontefice Massimo e i Salii e fissando il numero e la data delle feste. Crea il calendario romano con dodici mesi lunari. Per i romani il suo regno appare come un'età dell'oro ...
AB URBE CONDITA: ROMOLO
Romolo, il primo re, e suoi guerrieri non hanno mogli: quindi decidono di invitare i vicini, i Sabini, a una festa. Chiudono le porte, fanno ubriacare gli uomini, poi li uccidono e si tengono le loro donne. Tito Tazio, re dei Sabini, dichiara allora guerra ai Romani, conflitto che dura fino a quando le Sabine stesse pacificano le parti. Tito Tazio e Romolo condivideranno quindi la regalità per cinque anni. Alla sua morte, Tito Tazio viene solennemente sepolto sul monte Aventino.Livio racconta anche la morte di Romolo: in un turbine di nubi e lampi, fu innalzato al cielo: è l'Apoteosi sua e del futuro di Roma ...