Categoria: L’IMPERO ROMANO

ALESSANDRO SEVERO: IL MONACO

ALESSANDRO SEVERO: IL MONACO

Alessandro Severo era un uomo buono e ben istruito. Ma cercò invano di fermare il declino dello Stato e pagò questi suoi sforzi con la vita. L'esercito era diventato onnipotente ed egli non poté fare nulla contro di esso. Durante il suo regno (222-235), le famose terme iniziate da Caracalla furono terminate ...
ELIOGABALO: LA DRAG QUEEN

ELIOGABALO: LA DRAG QUEEN

A Caracalla successe Macrino, che regnò solo un anno, e e questi fu a sua volta rimpiazzato da Eliogabalo (218), sacerdote del sole, un vero orientale, con poche virtù. Eliogabalo o Elagabalo (Varius Avitus Bassianus ) Imperatore romano di origine siriana, era nato ad Antiochia nel 204; regnò dal 218 al 222. Rimase famoso per le sue follie, le sue crudeltà e le sue dissolutezze. La sua fine fu come quella dei suoi predecessori. I pretoriani si ribellarono e lo uccisero ...
CARACALLA E MACRINO: IL TIRANNO E IL DEBOLE

CARACALLA E MACRINO: IL TIRANNO E IL DEBOLE

Severo lasciò due figli, entrambi associati a sé nel governo. Appena morto, i due litigarono e il maggiore, Caracalla, uccise l'altro con le sue stesse mani in presenza della madre. Caracalla era assetato di sangue e crudele. Dopo un breve regno (211-216) fu ucciso da uno dei suoi soldati. Fece costruire le famose terme che portavano il suo nome e di cui esistono ancora ampi resti ...
SETTIMIO SEVERO: "LABOREMUS!"

SETTIMIO SEVERO: “LABOREMUS!”

Settimio Severo, un africano, appartenente all'esercito del Danubio, divenne imperatore. Severo era un abile soldato. Disarmò i pretoriani, li bandì da Roma e li sostituì con cinquantamila legionari, che fungevano da guardia del corpo. La persona che egli mise al comando di questa guardia fu messa al suo fianco, con poteri legislativi, giudiziari e finanziari. Il Senato fu ridotto a una nullità. Dopo essersi assicurato la capitale, Severo condusse una campagna contro i Parti e fu vittorioso sui regni della Mesopotamia e dell'Arabia. Nel 203 fece erigere, a ricordo di queste vittorie, un magnifico arco, che si trova ancora alla testa del Foro a Roma. Morì a Eboracum (York), in Britannia, mentre si preparava a una campagna contro i Caledoni ...
GLI IMPERATORI DA CASERMA

GLI IMPERATORI DA CASERMA

A Commodo seguì Pertinace, il prefetto della città, un vecchio ed esperto senatore. Il suo regno, durato tre mesi, aveva buone intenzioni, ma non essendo sostenuto dall'esercito non ebbe alcun effetto. I suoi tentativi di riforma furono fermati dal suo assassinio. I Pretoriani offrirono ora la corona al miglior offerente, che risultò essere Didio Giuliano, un ricco senatore. Egli pagò una cifra astronomica a ciascun soldato della Guardia, che erano in numero di dodicimila. Dopo aver goduto del costoso onore per due mesi, fu deposto e giustiziato ...
L'ECONOMIA NELL'IMPERO TRA IL Iº E IL IIº SECOLO

L’ECONOMIA NELL’IMPERO TRA IL Iº E IL IIº SECOLO

L'economia dell'Impero è favorita dalla romanizzazione delle province. La Gallia diventa il centro dell'agricoltura in Occidente, la Spagna è un grande esportatore di alimenti e metalli. L'Africa fornisce beni pregiati, grano, schiavi e belve feroci per gli spettacoli del Circo. L'industria non riesce davvero a svilupparsi, come in tutta l'antichità, per via della disponibilità di schiavi. L'Oriente ha una superiorità economica superiore all'Occidente, fornendo prodotti artigianali di squisita fattura e merci preziose, oltre a far da tramite negli scambi con l'India e la Cina. Ma il risultato è che l'Occidente si impoverisce per via della concorrenza delle province e l'Italia ne soffre grandemente. La bilancia commerciale è spesso in deficit e i tributi degli stati sottomessi non bastano a colmare il deficit. A ciò si aggiunge la diffusione della malaria e il calo demografico. Intere aree geografiche d'Italia si spopolano, con conseguente abbandono delle campagne e diffusione del latifondo. I ...
CULTURA NEL Iº E NEL IIº SECOLO d.C.

CULTURA NEL Iº E NEL IIº SECOLO d.C.

Dalla morte di Augusto nel 14 d.C. fino al 200 circa, gli autori romani enfatizzarono lo stile e sperimentarono nuovi e sorprendenti modi di espressione. Tra i poemi epici si ricordano le Argonautiche di Gaio Valerio Flacco, che seguono le vicende di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, la Tebaide di Stazio, che segue il conflitto dei figli di Edipo e dei Sette contro Tebe, e i Punica di Silio Italico, che trattano la seconda guerra punica e le invasioni di Annibale in Italia. Per mano di Marziale, l'epigramma raggiunse la qualità pungente che ancora oggi gli viene associata. Giovenale satireggiava il vizio. Lo storico Tacito dipinse un quadro indimenticabilmente cupo del primo impero nelle sue Storie e negli Annali, entrambi scritti all'inizio del II secolo. Il suo contemporaneo Svetonio scrisse le biografie dei 12 governanti romani da Giulio Cesare a Domiziano. Le lettere di Plinio il ...
COMMODO, UN IMPERATORE DA CIRCO

COMMODO, UN IMPERATORE DA CIRCO

Alla morte di Marco Aurelio, il figlio Commodo si precipitò a Roma e fu accolto dal Senato e dall'esercito senza opposizioni. Il suo carattere era l'opposto di quello del buon padre. In ferocia e vendetta non aveva eguali, nemmeno tra gli imperatori del periodo più nfelice di Roma. Per mezzo di informatori, ben pagati, si liberò dei migliori membri del Senato. Il suo governo divenne così corrotto, lui stesso così noto per i suoi crimini, da risultare insopportabile. I suoi vanti più orgogliosi erano i trionfi nell'anfiteatro e la capacità di uccidere cento leoni con altrettante frecce. Dopo un regno di dodici anni, i suoi servi, con una congiura liberarono l'Impero dalla sua presenza ...
MARCO AURELIO: L'IMPERATORE FILOSOFO

MARCO AURELIO: L’IMPERATORE FILOSOFO

Alla morte di Antonino, gli successe Marco Anneo Vero con il titolo di Marco Aurelio Antonino. I barbari intanto invadevano la Spagna e la Gallia, l'esercito in Britannia tentò di insediare un altro imperatore e con i Parti in Oriente le legioni si trovarono in una situazione di difficoltà. La guerra d'Oriente, tuttavia, si concluse favorevolmente e il re partico ottenne la pace cedendo la Mesopotamia a Roma. Ma l'esercito di ritorno portò con sé una pestilenza che diffuse la devastazione in tutto l'Occidente. I cristiani furono accusati di essere la causa della peste e furono crudelmente perseguitati. Tra le vittime ci furono Giustino Martire a Roma e Policarpo a Smirne. La morte di Lucio Vero nel 168 liberò Aurelio da un collega che attirava l'attenzione solo per la sua inadeguatezza. L'imperatore fu così sollevato da imbarazzi che avrebbero potuto diventare il suo più grande pericolo. Il resto del suo ...
ANTONINO PIO, PADRE DEL GENERE UMANO

ANTONINO PIO, PADRE DEL GENERE UMANO

Tito Aurelio Antonino Pio (138-161). Antonino, nativo della Gallia, aveva cinquantadue anni quando salì al trono. Il nome Pio gli fu conferito dal Senato a causa dell'affettuoso rispetto che aveva dimostrato per Adriano. Era un uomo di nobile aspetto, fermo e prudente, e sotto di lui gli affari di Stato si svolsero senza problemi ...
MEMORIE DI ADRIANO

MEMORIE DI ADRIANO

A Traiano successe il figlio di suo cugino, Adriano, originario della Spagna. Uno dei primi atti di Adriano fu quello di rinunciare alle recenti conquiste di Traiano e di ripristinare i vecchi confini dell'Impero. Le ragioni di questa scelta erano che essi avevano raggiunto i limiti massimi che potevano dare forza al potere di Roma o essere tenuti in soggezione senza continue e costose operazioni militari. I popoli che occupavano le nuove conquiste erano resistenti e bellicosi, sparsi in un paese facile da difendere e certi di lottare costantemente contro un giogo straniero. Adriano si dimostrò costantemente attivo nel viaggiare per l'Impero, per controllarne personalmente l'amministrazione e la protezione. Visitò la Britannia, dove stroncò le incursioni dei Caledoni e costruì una linea di opere fortificate, nota come Vallo dei Pitti, che si estendeva da un mare all'altro I resti di questa grande opera sono ancora visibili e corrispondono quasi al ...
TRAIANO, OTTIMO PRINCIPE

TRAIANO, OTTIMO PRINCIPE

A Nerva successe Traiano, il cui carattere ha la sua più sicura garanzia nell'amore e nella venerazione dei suoi sudditi; e si dice che, molto tempo dopo, il più alto elogio che si potesse tributare a un sovrano fosse quello di essere "più fortunato di Augusto e migliore di Traiano". Traiano era un soldato e, se gli mancavano le raffinatezze di una vita pacifica, era comunque un padrone saggio e deciso. Aggiunse all'Impero la Dacia, il paese compreso tra il Danubio e il Tibisco, i Carpazi e il Prut. Questo territorio si romanizzò a tal punto che la lingua dei suoi abitanti oggi si basa su quella dei loro conquistatori di quasi diciotto secoli fa. In onore di questa campagna in Dacia fu eretta la famosa Colonna di Traiano, tuttora esistente. Traiano annesse all'Impero anche l'Arabia Petraea, che offriva un'importante via di comunicazione tra l'Egitto e la Siria. La sua ...
I CINQUE BUONI IMPERATORI: NERVA

I CINQUE BUONI IMPERATORI: NERVA

Nerva fu nominato dal Senato come successore di Domiziano e fu il primo imperatore che non dovette il suo avanzamento alla forza o all'influenza militare. Associò a sé Marco Ulpio Traiano, allora al comando dell'esercito sul Reno. Nerva regnò solo sedici mesi, ma durante questo periodo ristabilì la tranquillità tra il popolo, conferendo felicità e prosperità a ogni classe sociale ...
DOMIZIANO, IL RAGAZZO INTERROTTO

DOMIZIANO, IL RAGAZZO INTERROTTO

Domiziano era l'opposto del fratello Tito: crudele, passionale e stravagante. Fu assassinato dopo un regno di quindici anni, durante i quali si guadagnò l'odio e il disprezzo dei sudditi a causa dei suoi crimini e delle sue incoerenze. In politica estera Domiziano dimostrò una notevole abilità. Aggiunse all'Impero quella parte di Germania che corrisponde ai moderni Baden e Wuttemberg, e costruì una linea di fortificazioni da Mentz sul Reno a Ratisbona sul Danubio. Con lui si concluse la linea degli Iimperatori Flavi e fu anche l'ultimo dei cosiddetti Dodici Cesari, nome dato loro dallo storico Svetonio ...
GLI ULTIMI GIORNI DI POMPEI

GLI ULTIMI GIORNI DI POMPEI

Pompei (in latino Pompeji) era una delle tre città dell'antica Roma nel Golfo di Napoli nella provincia imperiale d'Italia (oggi la regione Campania), che fu distrutta il 24 agosto 79 da un'eruzione del vulcano Vesuvio. Insieme a Pompei furono distrutte anche le città di Ercolano e Stabia. La cenere vulcanica che ricopriva le città ha conservato perfettamente gli edifici e gli oggetti e ha permesso così di conoscere l'aspetto di una città di medie dimensioni dell'Antica Roma e la vita dei suoi abitanti. Pompei, la cui storia risale al IX secolo aC, terminò quindi la sua esistenza nell'anno 79 dC. quando a causa dell'eruzione fu ricoperta da uno strato alto 6 metri di cenere e ciottoli lavici. La sua riscoperta e gli scavi archeologici di Pompei, iniziati nel 1748, hanno dato origine a un sito archeologico che nel 1997 è entrato a far parte dell'elenco del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, e ...
TITO: CROCE E DELIZIA

TITO: CROCE E DELIZIA

L'imperatore romano Tito Flavio Vespasiano nacque il 30 dicembre dell'anno 39 d.C. e morì il 13 settembre 81. Fu il primo figlio di Vespasiano e governò l'impero solo da 79 a 81 anni. La sua reputazione era migliore di quella di suo fratello Domiziano. Durante il suo regno avvenne la famosa eruzione del vulcano Vesuvio e la conseguente caduta di prosperità nelle città e nelle aree intorno a Napoli: Ercolano e Pompei. L'Arco di Trionfo di Tito all'ingresso del Foro Romano è a ricordo del suo trionfo sulla prima guerra giudaico-romana degli anni 66-70 e dell'assedio di Gerusalemme nel 70. Durante questo soggiorno si innamorò con Berenice principessa dalla Cilicia. Questo amore è stato oggetto di molte opere, tra cui una tragedia di Jean Racine, Bérénice, diventata nel 1999 un film di Jean-Daniel Verhaeghe con Gérard Depardieu e Carole Bouquoet ...
VESPASIANO: C'È MOLTO ALTRO OLTRE ALLA PIPÌ

VESPASIANO: C’È MOLTO ALTRO OLTRE ALLA PIPÌ

L'Oriente ora reclamava un imperatore e il 1° luglio del 69 i soldati impegnati nella guerra contro i Giudei in rivolta proclamano imperatore il loro comandante, Tito Flavio Vespasiano. Questi lasciò la conduzione della guerra al figlio Tito e giunse a Roma nel 70. Qui rovesciò e mise a morte Vitellio. Nel corso di questa lotta il Campidoglio fu incendiato. Lo restaurò, ricostruendo anche gran parte della città. Nella sua vita Vespasiano fu un uomo semplice, mettendo in ombra il lusso e la stravaganza dei nobili e provocando un netto miglioramento del tono generale della società. Rimosse dal Senato molti membri corrotti, sostituendoli con uomini capaci, tra cui Agricola. Nel 70 sedò una formidabile ribellione in Gallia; e suo figlio Tito tornò a Roma dopo aver preso Gerusalemme, la cui fu conquista nel 70, dopo un assedio di diversi mesi, provocò diversi orrori che furono descritti dallo storico ebreo Giuseppe ...
LA LETTERATURA NELL'ETÀ DI AUGUSTO

LA LETTERATURA NELL’ETÀ DI AUGUSTO

La letteratura augustea si riferisce agli autori della letteratura latina che operarono durante il regno di Cesare Augusto (27 a.C.–14 d.C.), il primo imperatore romano. Nella storia letteraria della prima parte del XX secolo e nel periodo precedente, la letteratura augustea era considerata, insieme a quella della tarda Repubblica, come l'età d'oro della letteratura latina, un periodo di classicismo stilistico. La maggior parte della letteratura classificata come "Augustea" vede protagonisti autori - Virgilio, Orazio, Properzio, Livio - le cui attività si collocano durante gli anni del II triumvirato, prima che Ottaviano assumesse il titolo di Augusto. A rigor di termini, Ovidio è il poeta la cui opera è più profondamente radicata nel regime augusteo ...
I QUATTRO IMPERATORI: GALBA, OTONE, VITELLIO

I QUATTRO IMPERATORI: GALBA, OTONE, VITELLIO

Galba(68-69).-Otone (69).-Vitellio (69). Galba, dopo la morte di Nerone, entrò a Roma come conquistatore, senza troppi problemi, ma a causa della sua parsimonia e austerità divenne presto impopolare e fu ucciso dai suoi soldati ammutinati quindici giorni dopo il suo arrivo nella capitale. Apparteneva a un'antica famiglia patrizia e il suo rovesciamento fu sinceramente rimpianto dagli elementi migliori della città. Otone, primo marito di Poppea e leader dell'insurrezione contro Galba, venne quindi dichiarato imperatore. Non appena la notizia della sua ascesa raggiunse la Gallia, VItellio, un generale dell'esercito del Reno, si ribellò. Otone marciò contro gli ammutinati, ma fu sconfitto e si suicidò dopo tre mesi di regno. Vitellio era stato un buon soldato, ma come sovrano era debole e incapace. Fu ucciso dopo un regno di meno di un anno, durante il quale si era distinto per la sua golosità e i suoi volgari appetiti sessuali ...