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L’ESPANSIONE DELLA GRECIA – LE COLONIE

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Ad Atene, legislatori, come Solone (inizio VI sec. a.C.), responsabili dell’arbitrato dei conflitti, redigono leggi scritte, d’ora in poi applicabili a tutti (nomoi). Un passo fondamentale nello sviluppo dello Stato dell’antichità. Ma l’insufficienza di queste riforme diede vita ad una nuova formula politica, tutta transitoria: ad un tiranno fu affidata ogni autorità sulla polis. Questi regimi dispotici consentono spesso come a Pisistrato che governa da “buon cittadino”, di riportare il gruppo sociale al suo equilibrio. Ma non sempre resistono ai problemi di successione, né alle resistenze dell’aristocrazia e soprattutto alla volontà dei cittadini di assumersi finalmente le proprie responsabilità politiche. Per cui saranno necessarie riforme più radicali come la rivoluzione di Clistene nel 510 a.C.

L’estensione dell’Ellade

Il mondo ellenico

 

La Grecia e le sue colonie nel VI secolo. Questa mappa dell'antico Mediterraneo mostra le colonie greche e le loro regioni climatiche. Si noti come la maggior parte delle colonie siano rimaste legate ai mari ed erano luoghi con un clima simile a quello della madrepatria. Fonte: pbslearningmedia. Clicca sull'immagine per ingrandire.

La Grecia e le sue colonie nel VI secolo. Questa mappa dell’antico Mediterraneo mostra le colonie greche e le loro regioni climatiche.  Si noti come la maggior parte delle colonie siano rimaste legate ai mari ed erano luoghi con un clima simile a quello della madrepatria. Fonte: pbslearningmedia. (Clicca sull’immagine per ingrandire).  

 

Consideriamo Sparta e Atene come le due città più importanti della Grecia; ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che il mondo ellenico si estendeva ben oltre i confini di questi due stati. Ci furono molte altre città che attraversarono un’esperienza politica simile. Alcune di esse, come Sparta, formarono governi aristocratici. In altre, come Atene, si sono fatte strada le istituzioni democratiche. Le più importanti delle città aristocratiche o oligarchiche erano Tebe in Beozia, Calcide ed Eretria nell’isola di Eubea e anche Corinto, Megara e Sicione, sopra o vicino all’istmo di Corinto. Le più importanti delle città democratiche, dopo Atene, erano Argo ed Elide. Inoltre, questi movimenti politici non erano confinati alla Grecia propriamente detta, cioè all’Ellade europea; si estendevano anche a quella parte di mondo ellenico che si trovava sulle coste asiatiche. Qui, sotto la pressione delle monarchie orientali, lo spirito di libertà greco si manifestava in agitazioni e rivoluzioni politiche. L’intero mondo ellenico sembrava ovunque permeato dalla stessa natura: lo spirito di libertà e di indipendenza locale.

Espansione coloniale 

Nello stesso periodo in cui le città della Grecia, sia in Europa che in Asia, risolvevano il problema del libero governo, i confini del mondo ellenico si allargavano con l’istituzione di colonie. Le cause che portarono all’espansione coloniale della Grecia furono varie. In primo luogo, la crescita demografica richiese la formazione di nuovi insediamenti; questi potevano formarsi solo nelle terre non occupate che confinavano con i mari adiacenti. In secondo luogo, il malcontento politico derivante dall’oppressione aristocratica portò molte persone a cercare rifugio in nuove terre. Nei loro nuovi insediamenti speravano di trovare più libertà di quanta ne avessero in patria. Quindi, troviamo un gran numero di colonie fondate da abitanti di città soggette al governo aristocratico. Infine, il crescente spirito commerciale diede un forte impulso alla colonizzazione.

Le coste dell’Egeo erano frastagliate e ricche di porti naturali. I Greci presto condivisero con i Fenici lo spirito imprenditoriale e le rotte commerciali del mare. Con il declino della potenza fenicia, i greci divennero il principale popolo mercantile d’Oriente. Come i Fenici, puntellavano le coste del Mediterraneo con i loro avamposti commerciali. La Grecia divenne così la madre delle colonie e dall’VIII al VI secolo (750-550 a.C.) il territorio dell’Ellade si allargò sempre di più.

Carattere della colonia greca

 La colonia greca era una comunità di cittadini greci trasferitisi in una nuova terra. Era generalmente il ramo di una singola città, sebbene una colonia potesse talvolta essere formata da persone di città diverse. La colonia greca portava con sé le tradizioni, i costumi, la lingua e la religione della città madre. Ovunque venisse fondata, essa continuava a portare i fiori e i frutti della cultura greca.

La fondazione di una colonia era una questione di tale importanza che era consuetudine consultare l’oracolo di Delfi per accertare se l’impresa avrebbe incontrato l’approvazione divina. Se la risposta era favorevole, veniva nominato un “fondatore” per condurre i coloni nella loro nuova casa.

Il fuoco sacro prelevato dall’altare della città madre, veniva portato con sé  dai coloni come simbolo della loro devozione filiale. La colonia adorava gli stessi dèi della città madre e mostrava in ogni modo la sacra riverenza dovuta da una figlia a una madre. Ma nella sua vita politica la colonia era del tutto indipendente dallo stato genitore: non era soggetta all’autorità della città d’origine, formava il proprio governo, emanava le proprie leggi e ci si aspettava che decidesse da sola il proprio destino. Le colonie divennero così nuovi centri della vita greca.

Le poleis colonali

Monete di Eretria
Monete di Eretria

Le città della Grecia non erano ugualmente zelanti nel piantare colonie. Delle principali città, Atene fu una delle meno impegnate in questo flusso. Ciò può essere dovuto al fatto che all’inizio essa fosse più dedita alla politica che al commercio o al fatto che i propri cittadini fossero meno scontenti che altrove. Anche Sparta, a causa della sua distanza dal mare, non divenne mai un importante stato colonizzatore. Ma i suoi sudditi, specialmente i Messeni, erano talvolta spinti dal suo governo oppressivo a cercare rifugio al di fuori del suo dominio. Delle città della Grecia propriamente detta, le prime ad essere colonizzate furono Calcide ed Eretria, situate nell’isola di Eubea; di queste due città, Calcide era la più importante. Questa colonia aveva una posizione sul mare favorevole e un vasto commercio con l’Oriente. Il suo governo aristocratico fu però causa di malcontento popolare.

Questi fatti bastano a spiegare il suo spirito colonizzatore. Dopo Calcide ed Eretria si devono menzionare Megara e Corinto, entrambe situate in una posizione privilegiata per il commercio, spesso mal governate da un’oppressiva oligarchia. Ma la polis che superò tutte le altre come centro di colonizzazione non era situata in Europa, ma in Asia. Questa fu Mileto, la città più celebre della Ionia.

Possedeva quattro grandi porti e sembra essere stata la vera erede dell’impresa commerciale dei Fenici. Si dice che Mileto sia stata la madre di ottanta colonie. Altre città colonizzatrici della Ionia, meno importanti, furono Focea, Teos e Samo. Poche colonie furono stabilite dalle città loliane del nord, un numero ancora minore dalle città doriche del sud dell’Asia Minore.

Aree di colonizzazione

Le terre aperte alla colonizzazione greca erano le coste non occupate del Mediterraneo e del Mar Nero. Alcune di queste erano già state possedute da coloni fenici. Il declino della Fenicia offrì l’opportunità ai Greci sia di prendere possesso dei vecchi siti fenici, sia di stabilire nuovi insediamenti. Le nuove terre erano generalmente abitate da un popolo barbaro. Ma i prodotti indigeni di queste terre fornirono un forte incentivo ai commercianti greci. Esistevano due aree generali aperte alla colonizzazione, che possiamo distinguere come orientale e occidentale.

L’area orientale comprendeva le coste settentrionali del Mar Egeo; le rive della Propontide con i suoi stretti affluenti, l’Ellesponto e il Bosforo; l’estesa costa dell‘Eusino o del Mar Nero; anche la costa nord-orientale dell’Africa. L’area occidentale comprendeva le coste occidentali dell’Illirico e dell’Epiro; le coste dell’Italia meridionale e della Sicilia; le coste del Mediterraneo occidentale, compresa la Gallia meridionale e si estendeva lungo le coste della Spagna.

 

Typical city plan of ancient Greek colony
Pianta di una tipica città coloniale dell'Antica Grecia

 

Le colonie orientali dell’Ellade

Colonie dell’Egeo settentrionale

Se volessimo fare un viaggio nelle varie colonie greche, dovremmo naturalmente partire dall’isola di Eubea e seguire la costa lungo le sponde settentrionali dell’Egeo. La parte più importante di questa zona è la Penisola Calcidica, — protesa con le sue tre punte nel mare, — che prese il nome da Calcide in Eubea. Su questa penisola dovremmo trovare più di trenta città fondate da Calcide ed Eretria, tra cui Mende, Olinto e Toroni.

L’unica importante città di origine dorica fu Potidea, fondata da Corinto. Procedendo più a oriente, giungiamo a certe città fondate dai loni asiatici; ad esempio Abdera, fondata da Teo e Maronea da Chio. Al di là di queste, ci sono le due città principali create dagli Ioni dell’Asia Minore, vale a dire, Eno sul mare di Tracia e Sesto sull’Ellesponto. Le principali fonti di ricchezza su queste coste settentrionali erano i ricchi giacimenti di oro, argento e rame e il prezioso legname raccolto dalle foreste, utilizzato per la costruzione navale.

Colonie sulla Propontide

Mentre navighiamo attraverso l’Ellesponto nella Propontide, attraversiamo diverse città ioniche — Abido, Lampsaco e Cizico — fondate da Mileto. Gli Ioni non solo avevano estesi insediamenti sulla costa meridionale della Propontide, ma stabilirono anche delle sedi sulla costa settentrionale, come quella di Perinto, fondata dal popolo di Samo. Ma gli loni non furono gli unici a trovare la loro strada in questo piccolo mare interno.

Il popolo dorico di Megara vi stabilì la città di Calcedonia sulla sponda meridionale del Bosforo o lo stretto che porta all’Eusino. I primi coloni avevano evidentemente chiuso gli occhi davanti ai grandi vantaggi della sponda opposta, poiché si dice che l’oracolo di Delfi consigliò ai successivi coloni di Megara di “costruire di fronte alla città dei ciechi”. I Megaresi ottennero così l’onore di fondare il più importante centro del commercio d’Oriente, la colonia di Bisanzio, che poi divenne la città di Costantinopoli.

Colonie sull’Eusino o sul Mar Nero 

Passando per il Bosforo entriamo nella grande distesa dell’Eusino o Mar Nero. A causa delle sue coste proibitive, questo mare era noto ai Greci come Axeinos (inospitale); ma quando le sue coste furono popolate da colonie greche e rese più attraenti per lo straniero, fu chiamato Euxeinos (ospitale).

Fu sulle rive di questo mare che la città ionica di Mileto, sulle tracce dei mercanti fenici, stabilì la maggior parte delle sue colonie, approfittando della politica eccezionalmente liberale del re egiziano Psammetico, il quale stabilì che il Nilo fosse aperto ai commercianti greci. Proprio sul delta di questo fiume fu istituita la stazione commerciale di Naucrati.

Questo avamposto alla fine divenne un vasto insediamento greco, da cui le merci egiziane, così come le idee egiziane, confluirono in Grecia. Ad ovest del Nilo, gli abitanti della piccola isola di Thera formarono una colonia a Cirene che divenne essa stessa un centro di colonizzazione, piantando insediamenti a Barce (l’odierna al-Marj) e in altri luoghi lungo la costa.

Le colonie occidentali della Grecia

Colonie in Epiro e Illirico

Monete di Corcira
Monete di Corcira

Facendo un giro delle colonie occidentali si salpava da Corinto, si attraversava appunto il golfo di Corinto e si visitavano prima gli insediamenti impiantati dagli stessi Corinzi sulle coste dell’Epiro e dell’Illirico. Qui avremmo attraccato a Corcira, la più importante isola del Mar Ionio. Sebbene quest’isola fosse dapprima occupata dagli Eretri, in seguito passò nelle mani di Corinto e fu considerata propriamente una colonia corinzia. Partendo da quest’isola, i Corinzi presero possesso delle coste adiacenti e stabilirono altre colonie ad Ambracia, Apollonia e molti altri luoghi. Lontano, a nord, Corcira piantò una propria colonia a Epidamno (Durazzo), sulla costa dell’Illirico. Ma l’isola di Corcira non fu solo un centro di colonizzazione della Grecia nord-occidentale: fin dall’antichità era una sorta di stazione intermedia tra la Grecia e l’Italia.

Colonie in Italia

Magna Grecia, Megálē Hellás

Attraversando il mar Ionio, tocchiamo dapprima il tallone d’Italia, antico paese della lapigia; qui entriamo in una nuova area di colonizzazione greca. Quando i greci si stabilirono per la prima volta in Italia, il paese era abitato da un popolo barbaro. L’Italia meridionale fornì così un campo adatto per gli emigranti greci. Divenne una sorta di riva di straripamento per la popolazione in eccesso nelle città greche e in generale per tute le persone scontente delle loro terre d’origine. Se costeggiamo le rive meridionali dell’Italia, arriviamo prima all’importante colonia di Tarentum, fondata da profughi spartani e situata nel miglior porto della penisola.

Passiamo poi a Sibari e Crotone, abitate dalle popolazioni emigrate dall’Acaia e da Locri, i cui abitanti avevano lasciato la loro patria, la Locride in Grecia, a causa delle discordie civili. Passando per lo Stretto di Sicilia, vediamo a destra l’importante città di Rhegion, con la sua popolazione mista di Calcidesi dell’Eubea e Messeni del Peloponneso.

Sulla costa occidentale dell’Italia a nord, troviamo tre importanti centri coloniali: primo, Elea (la Velia dei romani) insediamento del popolo di Focea dall’Asia Minore, poi la celebre città di Posidonia (Paestum), così chiamata dal dio del mare, abitata da un popolo acheo; infine, a nord, Cuma, la cui origine si perde nell’antichità, ma che fu fondata probabilmente dai Calcidesi e dalla quale sorse la vicina città di Neapolis (la città nuova, sul sito della più antica Parthènope). L’Italia Meridionale ha così fornito molte nuove case al popolo greco, venendo così completamente ellenizzata e ricevendo il nome di Magna Grecia, Megálē Hellás.

Colonie in Sicilia

Monete Cartaginesi in Sicilia
Monete Cartaginesi in Sicilia

Forse le più importanti colonie in Italia furono quelle stabilite sulle coste della Sicilia.
Come l’Italia intera, quest’isola era per la maggior parte abitata da popoli barbari, sebbene i Cartaginesi già ne avevano invaso l’estremità orientale, troviamo in Sicilia due gruppi di colonie: l’uno ionico verso il nord e l’altro dorico verso sud. Il centro del gruppo ionico era Naxos (oggi Giardini-Naxos), fondata da quel popolo in ascesa che abbiamo già incontrato tante volte, i Calcidesi, che qui furono raggiunti dagli abitanti dell’isola di Naxos nell’Egeo. Da Naxos in Sicilia si stabilirono nella vicina città di Catana. I Calcidesi rafforzarono la loro posizione sullo stretto di Sicilia costruendo la città di Zancle (poi Messana, l’odierna Messina) sulla riva opposta a Rhegion. Questa città divenne anche un rifugio per i Messeni che si ritrassero dal dominio di Sparta e da cui la polis stessa in seguito prese appunto il nome. L’influenza di Zancle fu fondamentale lungo la costa settentrionale, dove fondò nuove città, come Imera.

Monete di Siracusa
Monete di Siracusa

Girando a sud, il centro del  secondo gruppo di colonie doriche era costituito da Siracusa. Questa città fu la più forte e celebrata di tutte le polis dell’isola. Fu fondata dai coloni di Corinto e divenne un fattore importante nella successiva lotta tra gli stati dorici e quelli ionici della Grecia. All’ombra di Siracusa, i dori della lontana isola di Rodi formarono un insediamento a Gela che a sua volta inviò una colonia ad Agrigentum. L’avamposto più lontano sulla costa sud-occidentale era Selinunte, posto da Megara. La maggior parte della Sicilia, come l’Italia meridionale, divenne così greca nella sua popolazione, nelle sue istituzioni politiche e nella sua civiltà.

Colonie in Gallia e Spagna

Nel nostro viaggio ideale tra le antiche colonie greche, rimangono quelle periferiche nel Mediterraneo occidentale. I più valenti fra tutti i marinai greci furono probabilmente i focesi dell’Asia Minore. Sfidarono i pericoli degli abissi e la forza bellica dei Cartaginesi e riuscirono ad aprirsi una via commerciale verso le coste della Spagna. Come stazione intermedia di questa rotta, costruirono la città di Massilia (Marsiglia) che divenne un importante centro di colonizzazione.

A est e a ovest furono stabilite altre stazioni commerciali che diedero ai Focesi il controllo di questa regione. Ma con l’eccezione di Massilia, questi lontani porti divennero semplici avamposti commerciali e solo in misura limitata dei centri della cultura greca. In Spagna c’erano alcune colonie greche, ma l’influenza ellenica non divenne mai forte su queste coste così lontane.
L’effetto della fondazione di queste colonie fu quello di dare ai Greci il controllo del Mar Mediterraneo e di fare delle sue coste una parte del mondo ellenico.

(Libera traduzione dall’inglese, con successive aggiunte e integrazioni, da Outlines of Greek history: with a survey of ancient oriental nations di William Carey Morey, New York: American Book Company, 1903)

 Nel prossimo episodio – > :    Ciò che più di ogni altra cosa fece dei Greci un solo popolo e ciò che fa riservare loro un interesse speciale per noi ancora oggi, era il loro tipo superiore di cultura, una cultura che li distingueva da tutti gli altri popoli. Sebbene avessero derivato molte delle loro idee dall’Oriente, diedero a queste stesse una nuova impronta e svilupparono una forma di civiltà distinta. Se dovessimo cercare di caratterizzare questo tipo di cultura, potremmo chiamarla, in mancanza di un termine migliore, umanistica, cioè basata sulla natura umana e pervasa dallo spirito umano. I greci credevano nella dignità dell’uomo. Cercarono di raggiungere uno sviluppo umano simmetrico in accordo con la ragione umana. 

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