La dea dei funerali
Libitina, anche Libentina o Lubentina, è un’antica dea romana dei funerali e della sepoltura. Non conosciamo nessuna leggenda in cui appare, sappiamo solo che si occupava del buon andamento dei funerali. Il suo nome era usato come metonimia della morte, e i becchini, che si trovavano vicino ai templi romani, erano conosciuti come libitinarii, da cui le espressioni libitinam exercere, o facere, e libitina funeribus non sufficiebat, cioè “non potevano essere tutti sepolti“. Anche gli utensili tenuti nel tempio, specialmente il letto su cui venivano bruciati i cadaveri, erano chiamati libitina.
A volte è stata confusa con Proserpina (antica dea della germinazione, che divenne regina del regno dei morti, e quindi appunto a causa della sua connessione con i morti e la loro sepoltura) o con Venere (a causa della somiglianza tra libitina e libido, ma anche perché a Roma un tempio di Venere è accanto al bosco della libitina), e il nome appare in alcuni autori come un epiteto di Venere stessa. Secondo Plutarco, fu Numa Pompilio a introdurre il culto della Libitina presso i Romani. Tra i poeti, è sinonimo di morte:
“…non omnis moriar multaque pars mei vitabit Libitinam”
“Non morirò del tutto e gran parte di me sfuggirà a Libitina”Orazio, Odi, III:30
“Libitina segna il suo posto con i suoi colori
Come il sangue dei cerbiatti macchia i denti della trappola
Questi letti,calde trappole, non sono letti, ma tombe
Dove Amore e Morte si sono scambiati le torce.”Agrippa d’Aubigné, Les Tragiques, Les Fers, v. 861-864
Iconografia e culto
Viene descritta come una figura con un mantello nero e ali scure, che si libra sopra la sua vittima come un gigantesco uccello da preda finché non arriva il suo momento, e poi colpisce.
Come divinità della morte, Libitina era solitamente invocata ai funerali ed era tradizionale portare una moneta al suo tempio quando qualcuno moriva
Il boschetto (lucus) di Libitina si trovava sul colle Esquilino, così come diversi siti religiosi che indicavano che la zona aveva associazioni “malsane e malfamate”. Un cimitero pubblico si trovava fuori dalla Porta Esquilina, nel Campus Esquilinus. Un tempio di Venere nel boschetto di Libitina celebrava il suo anniversario di fondazione il 19 agosto, giorno della Vinalia Rustica.
La “tassa sulla morte”
Quando una persona moriva, la tesoreria del tempio raccoglieva una moneta come “tassa sulla morte” che si supponeva (in base ad una testimonianza di Dionigi) fosse stata stabilita da Servio Tullio. Durante una pestilenza nel 65 d.C., furono registrati 30.000 morti al tempio. Livio nota due occasioni in cui il numero di morti superò la capacità di Libitina. Un drappello (collegium) di direttori funerari (dissignatores) aveva sede nel boschetto di Libitina.
L’origine Etrusca
Libitina è talvolta considerata di origine etrusca. Il nome deriva forse dall’etrusco lupu-, “morire”. Varrone, tuttavia, offre un’etimologia latina da lubere, “essere piacevole”, legata alla libido, che tenta di spiegare la connessione della dea con Venere. Venere Lubentina o Libitina può derivare da un’identificazione con l’etrusca Alpanu (anche come Alpan o Alpnu) che aveva caratteristiche sia di una dea dell’amore che di una divinità degli inferi. La formula etrusca alpan turce è equivalente a libens dedit, “ha dato liberamente o volentieri”, in latino.
Negli anfiteatri roman (quindi anche nel Colosseo), c’erano due porte di accesso all’arena: la porta triumphalis usata dai gladiatori all’inizio della sfilata del giorno e dai vincitori (sembra che usassero piccole porte accanto a questa porta trionfale) e la porta libitinensis (entrambi i nomi appaiono nelle guide turistiche moderne ma non esistono nelle fonti antiche) per i feriti a morte portati allo spoliarium.
L’asteroide
Un asteroide si chiama : (2546) Libitina. Si tratta di un’asteroide della fascia principale. Fu scoperto il 23 marzo 1950 da Ernest Leonard Johnson dell’Union Observatory di Johannesburg, ed era stato chiamato provvisoriamente 1950 FC.
I tarocchi
L’Arcano XIII, è una carta dei Tarocchi di Marsiglia che designa la morte, e che si trova talvolta sotto la denominazione Libitine o Lybitine. Questa designazione dovrebbe essere letta piuttosto come un soprannome, poiché questa carta è detta “L’Arcano senza nome”.
Il videogioco
Nel videogioco “Doki Doki Literature Club!” esiste un personaggio chiamato “Libitina”. È un personaggio segreto, che sembra non avere alcun legame con il gioco base, la cui esistenza può essere scoperta solo cercando nei file di gioco stesso.Secondo la descrizione che ci viene data, Libitina sembra avere dei poteri e avrebbe aperto il suo terzo occhio. Sembra strettamente legata ai ruoli attribuiti alla dea romana Libitina, come la relazione con la morte. Informazioni su questo personaggio possono essere trovate sul sito web projectlibitina.com
(Libera rielaborazione e adattamento dalle versioni multilingua di Wikipedia e da William Smith. A Dictionary of Greek and Roman biography and mythology, 1873)