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IL MEDIOEVO ELLENICO (senza le Crociate)

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l’Iliade e l’Odissea, sono stati forse composti da diversi poeti, tra l’epoca preistorica di Tirinto e Micene e l’età storica di Sparta e Atene. Sono in gran parte leggende e tradizioni ma anche un documento storico. La memoria della “Micene d’oro” fu conservata dai popoli dell’Asia Minore e fu tramandata dai poemi omerici che fondarono la futura società e spiritualità greca.

Guerrieri. Facciata B di un'anfora attica a figure nere, circa 570-565 a.C.
Guerrieri. Facciata B di un'anfora attica a figure nere, circa 570-565 a.C.

Dimenticate Highlander, Il Nome della Rosa, Le CrociateRe Artù ed Excalibur.

Il Medioevo ellenico, a volte chiamato anche Medioevo greco, non c’entra nulla con i Cavalieri della Tavola Rotonda, ma è il periodo della storia della Grecia che va dalla caduta dei regni micenei della tarda età del bronzo della Grecia – intorno al 1200 a.C. – fino all’inizio dell’epoca arcaica greca, nell’VIII secolo a.C., la prima fase dell’epoca storica della Grecia. Fu una fase inaugurata da un periodo di violenza e caratterizzata dall’interruzione del progresso culturale greco. Conoscere questo periodo è molto interessante per comprendere le fasi successive  della Grecia classica, poiché, ad esempio, è in questa età oscura che avviene la nascita della polis, la città-stato greca.

La catastrofe

Scultura in terracotta trovata nel sito di Lefkandi (Eubea), datata al 950 a.C. circa (Museo Archeologico di Eretria).

Il crollo della tarda età del bronzo o età delle calamità, fu una transizione nel Mar Egeo, nel Mediterraneo orientale e nella regione dell’Asia sudoccidentale che ebbe luogo dalla tarda età del bronzo alla prima età del ferro. Gli storici ritengono che questo periodo sia stato violento, improvviso e culturalmente dirompente. L’economia di palazzo della regione egea che aveva caratterizzato la tarda età del bronzo fu sostituita, dopo un’interruzione, dalle culture dei villaggi isolati del medioevo greco, in un periodo che durò per oltre 400 anni. Città come Atene continuarono ad essere occupate, ma con una sfera di influenza più locale, con limitati scambi commerciali e una cultura impoverita, che impiegò secoli per riprendersi.

Qual è stata l’età oscura della Grecia? L’età oscura è il periodo della storia della Grecia che ha avuto luogo nella sua età del ferro, tra la caduta dei regni micenei e l’inizio della Grecia arcaica, in cui era già stato introdotto l’alfabeto greco classico.

Perché secoli bui? A causa della scarsità di fonti in relazione al primo periodo miceneo e al successivo periodo arcaico e classico. La qualifica di “età oscura” è stata data  dalla storiografia tradizionale anche per indicare una fase in cui manca del tutto uno stato forte e potente, considerato l’ideale da molti storici dell’Ottocento e del primo Novecento.

Quando possiamo collocare i secoli bui? Il periodo è avvenuto tra la caduta dei regni micenei, in coincidenza con la fine dell’età del bronzo (circa 1.200 a.C.) e l’inizio della Grecia arcaica, all’incirca al principio dell’VIII secolo a.C. Alcuni autori propongono come inizio della storia greca e la fine dei Medioevo ellenico, la fase a partire dell’anno 776 a.C., data corrispondente ai primi Giochi Olimpici dell’Antichità.

Quali furono le cause di questa epoca oscura? Principalmente il declino dei regni micenei causato dai cambiamenti avvenuti alla fine dell’età del bronzo nel Mediterraneo orientale, che portarono ad un primo periodo di instabilità e violenza.

E quali sono state le conseguenze? La conseguenza più importanti furono la formazione di un nuovo tipo di economia, cultura e società, che sarebbero poi state alla base della Grecia classica.

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Gli archeologi, durante gli scavi nel delta del Faliron, un’area costiera che fungeva da porto per l’antica Atene, hanno scoperto un’antica fossa comune contenente 80 corpi, per lo più uomini in età da soldato. Sono stati disposti fianco a fianco, alcuni di essi sono incatenati. Si ritiene che siano collegati ad alcuni conflitti politici che interessarono la Grecia all’epoca, forse anche al famigerato affare di Cilone (632 a.C.).
 

Caratteristiche di base dei secoli bui greci

Gli eventi più rilevanti di questa età oscura sono stati i seguenti:

  • Diminuzione della popolazione rispetto al periodo miceneo, anche se nella seconda metà di questo periodo riprenderà una certa crescita demografica.
  • Modifica dei luoghi degli insediamenti.
  • Abbandono della scrittura micenea in lineare B.
  • Abbandono delle strutture edilizie micenee.
  • Diminuzione delle forme costruttive micenee e progressivo sviluppo della metallurgia e del ferro.
  • Inizio di migrazioni interne ed esterne.
  • Introduzione dell’alfabeto greco nella seconda metà di questo periodo.
  • Nascita della polis (città-stato) greca alla fine dei secoli bui.

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Fonti scritte

Le fonti scritte dei secoli bui greci sono scarse, le principali sono quelle letterarie e sempre le stesse: i poemi epici di tradizione orale raccolti da Omero tra l’VIII e il VII secolo a.C. nell’Iiade e nell’Odissea; e le poi le opere di Esiodo, principalmente la Teogonia.

Di Omero abbiamo già parlato in relazione a certi aspetti dell’Età Micenea, alla storicità delle Guerra di Troia e alla fondazione della prima civiltà greca. Esiodo è l’altro grande autore della Grecia arcaica. La Teogonia di Esiodo fornisce anche informazioni sulla società del tempo, soprattutto sulla vita quotidiana. Grazie ad Esiodo sappiamo come l’ideale socio-economico dell’età oscura greca fosse un’economia basata sull’Oikos, di tipo agricolo. Mentre Omero concentra le sue storie su eroi, aristocratici, dei e poemi epici, Esiodo si concentra sulla vita contadina e sull’economia agricola e zootecnica.

Le fonti archeologiche

Queste fonti ci rivelano e integrano informazioni che quelle scritte non ci hanno trasmesso. L’archeologia mostra che dopo la crisi del 1200 a.C. che segnò la fine dei regni micenei, ci furono una serie di cambiamenti progressivi che portarono ad un mondo totalmente diverso rispetto all’Età del Bronzo Finale.

Tra queste fonti archeologiche ci sono:

  • Siti archeologici, come quelli sub-micenei del XII e XI secolo a.C., che possono rivelare se vi è stata continuità o una fase di abbandono degli insediamenti rispetto alla periodo precedente.
  • I resti della cultura materiale, come pezzi in ferro o ceramica, soprattutto di tipo geometrico, che saranno caratteristici all’inizio del I millennio a.C.
  • Riti funebri, che rivelano continuità o nuove forme dovute a migrazioni o influenze culturali.

Per spiegare meglio i secoli bui, è necessaria una serie di suddivisioni del periodo (basate sull’archeologia) con alcune caratteristiche comuni che consentiranno una migliore comprensione di questa fase della storia dell’Ellade.

Vaso  miceneo raffigurante un polpo.  Tardo Elladico IIIC (XIII sec. aC). Metropolitan Museum of Art.

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La caduta dei Micenei

Molti storici attribuiscono la caduta dei Micenei, e il crollo generale dell’età del bronzo, ad una catastrofe climatica o ambientale, unita ad un’invasione dei Dori o dei popoli del mare – un gruppo di popolazioni forse originarie di diverse parti del Mediterraneo come il Mar Nero, anche se le loro origini rimangono oscure. Gli studiosi sottolineano anche che la diffusa disponibilità di armi da taglio (spade, pugnali, asce e lance) sia stato un fattore esasperante. Nonostante ciò, nessuna singola spiegazione corrisponde a tutte le prove archeologiche disponibili per spiegare la caduta della cultura micenea.

Le testimonianze e i reperti rivelano l’abbandono di alcuni importanti insediamenti di epoca micenea, come la stessa Micene o testimonianze della distruzione di intere popolazioni, come la Troia omerica.

Intorno all’anno 1200 a. C. vi fu una crisi che colpì l’intero Mediterraneo orientale e che portò alla caduta di culture e popoli caratteristici dell’età del bronzo finale, come i regni micenei in Grecia o il popolo ittita nella penisola anatolica. Dopo questa crisi emergeranno nuove culture, già inserite nell’età del ferro.

Numerose rivolte su larga scala hanno avuto luogo, durante questo periodo, in diverse parti sempre sul versante Est del Mediterraneo, come anche tentativi di rovesciare i regni esistenti: tutti fattori che hanno causato una grande instabilità economica e politica da parte di popoli già in preda alla carestia e alle difficoltà. Alcune aree della Grecia, come l’Attica, l’Eubea e la zona centrale di Creta, si ripresero economicamente da questi eventi con più rapidità di altre, ma si dice che la vita dei greci più poveri sia rimasta relativamente invariata. L’agricoltura, la tessitura, la lavorazione dei metalli e la ceramica continuarono a livelli di produzione inferiori e per quasi solo per uso locale. Alcune innovazioni tecniche furono introdotte intorno al 1050 a.C. con l’inizio dello stile protogeometrico. Tuttavia, la tendenza generale era orientata verso pezzi più semplici e meno complessi, viste le minor risorse disponibili per la creazione artistica.

Nessuno dei palazzi micenei della tarda età del bronzo è sopravvissuto, con la sola eccezione delle fortificazioni ciclopiche dell’Acropoli di Atene. I documenti archeologici mostrano che la distruzioni più significative hanno avuto luogo proprio nei palazzi e nei siti fortificati. Fino al 90% dei piccoli siti nel Peloponneso furono abbandonati, suggerendo un significativo spopolamento. La scrittura in lineare B della lingua greca usata dai burocrati micenei cessò e le decorazioni sulla ceramica greca dopo il 1100 a.C. circa, non si rifacevano più all’arte figurativa dei micenei ma si limitavano al ricorso a semplici stili geometrici.

Grazie all’archeologia, sappiamo anche come alcune regioni popolate in epoca micenea, come Laconia e Messenia, fossero quasi abbandonate, riducendo il numero globale di insediamenti e mostrando una diminuzione della popolazione che non poteva essere compensata dall’arrivo di nuovi coloni, alcuni dei quali fondarono nuovi insediamenti altrove. Come facciamo a differenziare gli uni dagli altri? Grazie ai reperti della cultura materiale e studiando i loro riti funebri. Ad esempio, la continuità degli insediamenti può essere conosciuta dalla sopravvivenza di pratiche costruttive o funerarie del periodo miceneo.

La società nei secoli bui

La Grecia era molto probabilmente divisa in regioni indipendenti, divise in base a gruppi di parentela e oikoi o famiglie. Scavi svolti in zone dove vivevano alcune comunità nell’età oscura, come a Nichoria (Νιχώρια) nel Peloponneso, hanno mostrato come la città dell’età del bronzo fu abbandonata nel 1150 a.C., ma riapparve poi come un piccolo gruppo di villaggi nel 1075 a.C. L’evidenza archeologica suggerisce che solo 40 famiglie vivevano a Nichoria e che c’erano abbondanti terreni agricoli e pascoli. Alcuni rovine sembrano essere state una volta gli alloggi di un capo. Individui di alto rango continuavano ad esistere durante i secoli bui; tuttavia, il loro tenore di vita non era significativamente superiore a quello degli altri abitanti del loro villaggio.

Nella metà e la fine dell’VIII ° secolo a.C., un nuovo sistema di alfabeto venne adottato dai Greci, preso in prestito dal sistema di scrittura fenicia. Questo sistema introdusse dei caratteri per i suoni vocalici, creando il primo vero sistema di scrittura alfabetico. Il nuovo sistema si diffuse in tutto il Mediterraneo e fu utilizzato non solo per scrivere in greco, ma anche in frigio e in altre lingue.

In precedenza si credeva che tutti i contatti tra i greci continentali e le potenze straniere fossero stati persi durantequesto periodo; tuttavia, reperti provenienti dagli scavi di Lefkandi in Eubea mostrano che importanti collegamenti culturali e commerciali con l’oriente, in particolare la costa della zona storica del Levante, si svilupparono intorno al 900 a.C. La presenza ellenica è testimoniata anche nella Cipro
sub-micenea
e sulla costa siriana, ad Al Mina. La documentazione archeologica rivela che in molte localtà la ripresa economica della Grecia era ben avanzata già agli inizi del VIII ° secolo a.C. Molti siti di sepoltura conteneva offerte dal Vicino Oriente,  Egitto e
Italia
. Anche la decorazione della ceramica si fece più elaborata, con scene figurative che richiamavano le storie della tradizione omerica. Inoltre, la qualità degli strumenti e delle armi in ferro migliorò e iniziarono a svilupparsi comunità governate da gruppi aristocratici d’élite, in contrapposizione ai singoli re o capi dei periodi precedenti.

La scrittura micenea, battezzata Lineare B, scomparve. Questa è la ragione della grossa lacuna nelle fonti scritte fin quasi alla fine del Medioevo Ellenico, che, ricordiamo, fu nominato così in parte a causa di tale mancanza di documenti. Tuttavia, per quanto riguarda la società, la scomparsa della scrittura non influì praticamente su nulla, perché nella fase micenea essa era riservata solo all’élite aristocratica. Pertanto, la fine della scrittura micenea riguarda più lo studio della storia che della società greca dei secoli bui.

In breve, dopo la caduta della civiltà micenea, vi furono una diffusa instabilità e insicurezza che portarono all’isolamento economico e commerciale della Grecia e ad una trasformazione dell’organizzazione politica e sociale. Finiranno i regni micenei e si stabilirà una nuova gerarchia sociale ed economica in cui primeggeranno i Basileus .

La fine del Medioevo ellenico

Frammento di un cratere in ceramica in stile pittorico miceneo decorato con una coppia di pugili, Grecia: Micenei, British Museum

Dopo mezzo secolo di guerre e violenze, dal 1150 a.C. circa al 1050 a.C., questa fase di insicurezza diminuirà gradualmente e si introdurranno le innovazioni culturali e tecnologiche dell’età del ferro, parallelamente alle migrazioni dei popoli. La metallurgia del ferro si diffonderà in tutto il territorio, portando a miglioramenti in vari strumenti, in particolare nelle armi.

Quanto ai riti funebri, la cremazione si diffonderà a scapito della sepoltura nelle tombe (caratteristica dei micenei), pur senza diventare del tutto diffusa.

L’interpretazione di tutto ciò potrebbe essere la prova dell’arrivo di nuove caratteristiche sociali tipiche dell’età del ferro, provenienti dall’estero, per migrazione o contatto culturale, che si sarebbero integrate con la base socio-economica e culturale della fase micenea. A ciò si aggiunge che secoli dopo, i miti eroici del periodo miceneo saranno incarnati nei poemi omerici.

Man mano che la società e la cultura greca cambiarono, si mantenne tuttavia l’isolamento economico e culturale dall’esterno. Le reti commerciali erano diminuite in tutto il Mediterraneo orientale e questo fenomeno colpì anche la Grecia. Tuttavia, non scomparve del tutto poiché vi sono alcune testimonianze archeologiche che dimostrano che vi fu qualche scambio, ma senza la rilevanza del periodo miceneo e con scarsa importanza qualitativa.

Migrazioni greche della fine del II millennio a.C.: la creazione della lingua e dei dialetti greci

Tutti questi precedenti cambiamenti hanno portato all’esistenza di migrazioni interne e di immigrazione esterna da e verso le terre greche, che hanno portato alla formazione di diverse tribù e diverse forme dialettali, le quali ci sono servite per studiare questo periodo.

Ci sono autori che attribuiscono a queste migrazioni esterne, in particolare quelle dei Dori, la causa principale, o una delle cause, della fine del mondo miceneo.  Infatti il Dorico fu uno dei dialetti che finì per consolidarsi maggiormente all’interno della lingua greca.

Approfondendo lo studio di questi idiomi, è stato possibile comprendere meglio questo periodo buio. Fu in questa l’epoca in cui si verificarono le migrazioni che causeranno differenze linguistiche nella società e nella cultura, sebbene tutti questi dialetti facessero già parte del greco, una lingua comune di origine indoeuropea e che rafforzerà poi l’idea di unità del mondo ellenico.

Per avere un’idea dei cambiamenti avvenuti nei secoli bui, basti considerare che prima delle migrazioni della fine del II millennio a.C. in Grecia esistevano solo tre gruppi dialettali (Eoliano, Ionico e Arcadico-Cipiotra). Dopo le migrazioni e dopo la fine di Micene, se ne aggiunsero altri due e i territori in cui essi erano diffusi subirono profonde trasformazioni. Il mondo miceneo cambiò in modo tale che quest’epoca buia non restò più una cultura micenea, ma divenne una cultura greca.

Per finire, come informazione complementare, riepiloghiamo i cinque dialetti greci dei secoli bui e le loro aree territoriali:

  • Eolico. Rimase nel nord della Grecia, in Tessaglia, in parte della Focea e della Beozia, a Lesbo e sulla costa nord-occidentale dell’Asia chiamata regione delle Eolie.
  • Ionico. Il dialetto più antico della regione si diffuse attraverso l’Attica, l’Eubea, parte delle isole Cicladi, le isole di Samo e Chio e nella regione centrale della costa occidentale dell’Asia Minore.
  • Arcadio-chipiotra. Prima della fine del mondo miceneo, comprendeva l’intera penisola del Peloponneso centrale e meridionale e l’isola di Cipro. Ma nei secoli bui fu ridotto all’isola di Cipro e alla regione dell’Arcadia, una zona isolata e montuosa della regione centrale del Peloponneso.
  • Dorico. Dopo le migrazioni si diffuse in tutto il Peloponneso ad eccezione dell’Arcadia, attraverso Corinto e parte dell’omonimo istmo, nelle isole di Egina, Citera e Creta e sulla costa sud-orientale dell’Asia Minore, comprese le isole di Rodi e Cos.
  • Dialetto nordoccidentale. Nuovo dialetto portato dalle nuove migrazioni che si imposero nel nord-ovest, nella regione dell’Etolia e in parte della Tessaglia, della Focea e della Beozia. In queste zone, in epoca micenea, aveva dominato il dialetto eoliano.

Il periodo geometrico: la ripresa della Grecia

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Pentesilea, Regina dele Amazzoni, Guerra di Troia, ca. 1180 aC. di Alexandre Cortina Bonastre· Putty&Paint

Dal X secolo a.C., fonti letterarie e archeologiche forniscono informazioni che mostrano una tendenza al recupero e alla comparsa di nuovi elementi culturali che sarebbero stati la base della Grecia nei secoli successivi.

Questo periodo è chiamato da molti autori come “periodo geometrico” a causa dello stile ceramico predominante in Grecia in questo momento. Era una ceramica diversa dalle figure nere del primo periodo miceneo e poi del periodo arcaico.

Dal punto di vista economico si consolidò l’uso del ferro e si generalizzò la diffusione del suddetto stile geometrico nella decorazione delle ceramiche. Il rito funebre passò alla cremazione in cista di pietra, pur coesistendo con la sepoltura. Quindi, da quanto si vede in sintesi, i cambiamenti sono avvenuti progressivamente, senza creare una rottura rispetto ai momenti precedenti.

Indubbiamente la ripresa sociale ed economica non fu omogenea, poiché ci furono regioni che si ripresero più velocemente di altre, cambiando a ritmi diversi. Continuarono inoltre ad esserci conflitti interni e migrazioni, anche se di minore intensità rispetto alle fasi precedenti.

Ma in questo periodo geometrico si verificheranno anche due importanti fenomeni, vitali per la creazione della Grecia che conosciamo: l’introduzione del nuovo alfabeto greco e la nascita della polis .

Età buia? Come si può vedere, ci sono momenti in cui il nome non riflette tutto ciò che è realmente accaduto in un periodo storico. È un’età oscura quella dell’inizio delle città-stato greche? Non del tutto, ma alla fine, per ragioni di apprendimento della storia e accademiche, questo nome dovrà essere mantenuto.

Tornando alla descrizione del periodo geometrico, alla fine di questo, nell’VIII secolo a.C., terminerà anche l’età buia e inizierà il periodo detto arcaico.

Punti chiave

    • Il crollo della tarda età del bronzo, noto anche come“la catastrofe”, fu una transizione nel Mar Egeo, nel Mediterraneo orientale e nella regione dell’Asia sudoccidentale. Si svolse dalla fine dell’età del bronzo all’inizio dell’età del ferro. Gli storici ritengono che questo periodo sia stato violento, improvviso e culturalmente dirompente.
    • Molti storici attribuiscono la caduta dei Micenei, e il crollo generale dell’età del bronzo, a una catastrofe climatica o ambientale combinata con un’invasione dei Dori (o popoli del mare).
    • Durante il Medioevo, la Grecia era molto probabilmente divisa in regioni indipendenti secondo gruppi di parentela e oikoi, o famiglie.
    • Verso la fine dei secoli bui, iniziarono a svilupparsi comunità, governate da gruppi di aristocratici d’élite, in contrapposizione a re o capi dei periodi precedenti. Inoltre, i commerci con altre comunità del Mediterraneo e della regione storica del Levante, iniziarono a rafforzarsi, come attestano i ritrovamenti di siti archeologici.
    • oikoi: L’unità di base della società nella maggior parte delle città-stato greche. In alcuni casi, si riferisce al lignaggio di discendenza da padre in figlio attraverso le generazioni. Può anche riferirsi a qualsiasi persona che viva in una determinata casa.
    • Lineare B: Scrittura sillabica usata per scrivere il greco miceneo, la più antica forma decifrabile documentata della lingua greca.
    • economia di palazzo: Sistema di organizzazione economica in cui una parte significativa della ricchezza viene trasferita al controllo di un’amministrazione centralizzata (il palazzo), quindi alla popolazione generale.

 Nel prossimo episodio – > :  
A partire dall’VIII secolo a.C. comincia a sorgere il periodo storico della Grecia vero e proprio. Nascono le prime comunità con forme di governo che non hanno precedenti né nel mondo orientale come neppure a Creta o Micene. È la grande era della nascita della polis, la città stato greca con le varie famiglie, i genos, le fratrie le tribù o Phyle. A capo c’è ancora il Basileus, ma il suo potere è limitato dalla Boulé. Nasce la contrapposizione tra l’Acropoli e l’Agorà e si passa gradualmente dalla monarchia all’aristocrazia. Il processo sfocerà nell’età dei tiranni, dalla quale poi nascerà la democrazia.

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