< – Nelle puntate precedenti:
La nascita dell’Universo è stata oggetto fin dai tempi più antichi, delle più svariate speculazioni, attraverso la forma più antica con cui l’uomo si è posto delle domande fondamentali e ha cercato di dare le più svariate risposte: il Mito. All’origine era il Caos, poi e le varie tradizioni si dividono in diverse correnti, a seconda del modo in cui spiegano come quel Tutto prima del Tutto e di ogni Prima, è cominciato: la tradizione pelasgica, quella orfica e infine l’olimpica. Nella prima si parla della bella danzatrice Eurinome che volteggiava sulle onde del mare, e di come il Serpente Ofione s’innamorò di lei, come si unirono insieme in amplesso, complice il vento Borea; dalll’Uovo Universale, nasce la stirpe degli uomini e tutto comincia…
Il mito orfico o omerico o il déjà vu
Vi ricordate il post precedente che parlava di venti seduttori, donnine diciamo un po’ troppo facili e Uova Primordiali (senza dimenticare il buon vecchio Chàos)?
Sono tutti ingredienti che, con qualche variazione, sono presenti anche nel mito che Graves chiama orfico-omerico, quasi come i remake hollywoodiani o i plagi veri e propri, che nelle loro sceneggiature a volte nascondono somiglianze troppo evidenti per definirle soltanto archetipi narrativi.
Ma non risulta che nella notte dei tempi di cui stiamo parlando, ci fossero entità o divinità che abbiano mai intentato una qualche causa per il copyright, anche se sono convinto che gli studi legali (e le banche) esistessero già prima del Caos e delle Uova primordiali.
Tuttavia, nella versione orfica propriamente detta, ci sono anche delle differenze.
Ad esempio in una prima versione, si dice che tutti gli dèi e gli esseri viventi siano stati generati dal fiume Oceano che scorre attorno al mondo unitosi in amplesso con Teti (Titanide figlia di Urano e Gea, da non confondere con la Nereide madre di Achille. Ve l’ho detto che la mitologia è un gran Chaosino!). Anche qui è un po’ come quando si devono sciogliere i fili ingarbugliati delle luci dell’albero di Natale e magari ti sei ridotto a farlo il giorno della Vigilia, con i parenti che ti danno il tormento.
Nyx, la Notte, Eros e l’Uovo d’Argento
Nella versione più estesa invece, l’elemento femminile è rappresentato da Nyx (Nύξ, Notte), e quello maschile ancora da un Vento sempre impetuoso, ma dal nome ignoto.
Questa unione genera Eros, un ermafrodito nato dal dischiudersi di un Uovo d’Argento che rappresenta il vero soffio vitale che dà forma e vita al Cosmo (anche qui forse si tratta di una forzatura di Graves; sembra piuttosto che il soffio vitale avesse il nome di Aion – αἰών, col significato di “forza vitale” appunto, la “durata”, “l’eternità”).
Eros, secondo altre tradizioni è in realtà Fanete, e aveva ali d’oro e quattro teste (non proprio una bellezza direi). La prima di leone, la seconda di toro, la terza di serpente e la quarta d’ariete. Poteva per cui sia ruggire che muggire, sia belare che sibilare (se penso a molte donne che si lamentano dei loro mariti che quando dormono si limitano a russare!).
Nel mito orfico, Nyx sembra unirsi sia col Vento che con Fanete (così viene chiamato da Graves, o almeno nella traduzione italiana; forse la forma più corretta sembrerebbe essere piuttosto Φάνης Phanes, “luce”), il Dio dalle ali d’oro emerso dall’Uovo d’Argento, detto anche Protogonos (“il primo nato”) e Erikepaios (“donatore di vita”).
Gli antichi greci (e non solo) ormai si è capito, agli occhi di noi moderni sembravano avere relazioni piuttosto perverse tra genitori e figli e in generale tra consanguinei.
Quello che per loro era un sacro rito, per noi oggi sarebbe roba da reparto psichiatrico criminale, psichiatria forense o materiale per profiler e via dicendo.
Nyx visse assieme ad Eros, noto anche col nome di Ericepeo e di Fetonte Protogeno, in una grotta e impersonò anche L’Ordine e La Giustizia.
Rea (Ῥέα) Titanide figlia di Urano, sempre secondo Graves (più plausibilmente le sacerdotesse), sedeva davanti la grotta e invocava gli oracoli battendo su un tamburo. Fanete o Phanes fu il creatore del cielo, della terra, del sole e della luna. Poi fu Urano a impossessarsi del dominio del Cosmo, forse spodestando con un colpo di mano Nyx e la sua progenie.
Urano e la danza delle stelle, Karl Friedrich Schinkel, 1834. Architekturmuseum der TU Berlin
Pensate che sia finita qui? Ma neanche per idea! Seguitemi ancora e nel prossimo post vi racconto Il Mito Olimpico della creazione del mondo.
Nel prossimo episodio – > : Urano e Gea celebrano le loro nozze, ma da questa unione nascono i Ciclopi ed altri mostri. Urano li rinnega e li imprigiona. Gea allora medita vendetta. Un orrendo delitto si compie, ma dal sangue nascerà la vita e la bellezza. Ma ad un prezzo troppo alto: la perdita dell’innocenza