Pale era una divinità romana dei greggi e dei pastori, descritta da alcuni come una divinità maschile e da altri come una divinità femminile (ad esempio Ovidio e Virgilio). Talvolta confusa con Cerere o anche con Cibele, essa protegge le mandrie e presiede all’economia rurale in genere: i pastori e i contadini sono chiamati dai poeti allievi o favoriti di Pale.
Alcuni scrittori moderni hanno dedotto che Pale fosse una combinazione di entrambi i sessi; ma una tale caratteristica sembra essere del tutto estranea alla religione dei Romani. (Verg. A. 3.1, 297, Georg. 3.1; Serv. ad Virg. Eclog. 5.35; Ov. Fast. 4.721, 746, 766; Dionys. AR 1.88 ; Athen. 8.361.)
Alcuni dei riti eseguiti alle feste di Paleche si festeggiavano il 21 aprile, giorno di nascita della città di Roma, sembrerebbero infatti indicare che la divinità fosse un personaggio femminile; ma oltre alle espresse affermazioni contrarie (Serv. ad Virg. Georg. 3.1; Arnob. ad v. Gent. 3.23; Martian. cap. I. p. 27), vi sono anche altre ragioni per ritenere che Pale fosse una divinità maschile. Il nome sembra essere collegato al Palatino, il centro di tutte le prime leggende di Roma e il dio stesso era per i romani l’incarnazione della stessa idea di Pan tra i greci.
Pale (Pales in latino) può essere sia singolare che plurale e almeno una volta si riferisce a una coppia di divinità. Ci sono infatti due Pale, una che presiede alla protezione delle pecore ad aprile, l’altra a quella delle mucche a luglio.
Al tempo di Varrone, Pale sembra essere poco conosciuto. Nelle fonti storiche si fa menzione di un tempio di Pales costruito nel 267 a.C. come dono da parte di Marco Attilio Regolo con una festa di consacrazione (natalis templi) il 7 luglio, istituita per propiziarsi il successo sui Salentini e vi era la Palilia o Parilia, l’antica festa di purificazione dei pastori e delle loro greggi, il 21 aprile. Ma questo collegamento di Pale con le Palilia/Parilia non è certo: è infatti ripetutamente affermato in letteratura, ma non compare nei calendari ed è contestato da Mario Vittorino.
Si pensa generalmente che il tempio fosse collocato sul Palatino, ma trattandosi di un monumento alla vittoria, potrebbe essere stato collocato lungo il percorso del corteo trionfale sia in Campo Marzio che sull’Aventino. Secondo i Fasti Antiates Maiores o Fasti Anziati (un calendario romano murale affrescato risalente alla fine dell’età repubblicana), il 7 luglio vi era una festa per “i due Pales” (Palibus duobus), probabilmente in occasione della dedica di questo tempio.
In onore di questa dea o dio, i romani celebravano le Palilia (o Parilia) ogni 21 aprile. I pastori compivano dei riti per scacciare i lupi e allontanarli dalle loro greggi. Al mattino della festa, il popolo procedeva alla propria purificazione con diversi profumi; anche l’ovile e gli armenti venivano purificati con acqua, zolfo, pino, alloro e rosmarino, il cui fumo si diffondeva in tutto l’ovile. Quindi veniva compiuto un sacrificio incruento alla dea; gli veniva offerto latte, vino cotto e miglio, il tutto seguito da un banchetto. Si chiedeva anche perdono per gli animali che erano penetrati in luoghi considerati sacri
Queste cerimonie erano accompagnate da strumenti musicali come flauti, cembali e tamburi. Le Palilia coincideva con l’anniversario della fondazione di Roma da parte di Romolo.
Intesa come dea, Pale veniva identificata con Palatua, divinità tutelare del Palatino, per non dover assumere due divinità di sesso diverso con lo stesso nome. Questo è più facile da capire, in quanto il suo culto aveva un sacerdote di stato (Flamen Palatualis o Pontifex Palatualis) che le offriva un sacrificio regolare, il palatuar, sul Palatino.
Alcuni studiosi suggeriscono che le divinità Pales siano imparentate con la coppia siciliana di dei Palici ed entrambi questi gruppi di fratelli potrebbero essere dei riflessi del mito indoeuropeo dei gemelli divini.
Secondo James Ussher, arcivescovo anglicano e accademico irlandese del Seicento che realizzò un calendario cronologico del mondo derivante da una lettura interpretativa della Bibbia, la fondazione di Roma avvenne durante la festa della dea Pale nell’anno dell’ottava Olimpiade, cioè il 10 aprile 748 a.C.
Per la festa della Palilia vedi anche Dict. di Ant. S. v. (Hartung, Die Relig. der Röm. vol. II. p. 148, &c.)
(Libera rielaborazione e adattamento dalle edizioni multilingua di Wikipedia e da Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, William Smith London: Taylor, Walton, and Maberly. 1870 )