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TU REGERE IMPERIO, ROMANE, MEMENTO

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TU REGERE IMPERIO, ROMANE, MEMENTO – PARTE III DI 8

Aurea aetas

L’età dell’oro è un mito che compare principalmente nella mitologia greca e poi nella mitologia romana (che si riferisce ad essa come al “regno di Saturno”). L’età dell’oro fa parte del mito delle età dell’umanità, insieme all’età dell’argento, l’età del bronzo e l’età del ferro.

La descrizione di questa epoca appare per la prima volta ne “Le opere e i giorni”, poema del greco Esiodo. Più tardi, il poeta romano Ovidio riprese il mito all’inizio delle sue Metamorfosi.

L’età dell’oro è quella che segue immediatamente la creazione dell’Uomo, mentre il dio Crono regna nel cielo: è il tempo dell’innocenza, della giustizia, dell’abbondanza e della felicità; la Terra gode di una primavera perpetua, i campi producono frutti spontaneamente. Gli uomini vivono quasi in eterno e muoiono senza soffrire, addormentandosi per sempre. L’età dell’oro simboleggia un passato prospero e mitico.

Nel mito romano, il padre di Giove (Zeus) era appunto il dio Saturno (Crono). I Romani credevano che Saturno avesse governato le antiche popolazioni del Lazio, e avesse loro insegnato l’agricoltura e le arti liberali. Saturno era un dio-sovrano molto popolare e il suo veniva ricordato come un buon regno. Questa epoca mitica fu chiamata “Il regno di Saturno “, che è l’ equivalente romano de “L’età dell’oro” e spiegava l’origine dei romani come agricoltori. Uno dei più famosi poeti latini, Virgilio, riprese il mito nella quarta egloga delle Bucoliche, facendone un’allegoria del governo dell’imperatore Augusto. Nei suoi versi, Virgilio scrive: “Il regno Saturno è tornato“. Ovvero, “L’età dell’oro è tornata“. Sfacciata propaganda ideologico-politica, ma c’è da dire che fu molto efficace.

Altre civiltà antiche

La civiltà romana, come la intendiamo noi oggi, o meglio la sua storia, viene fissata dagli storici dall’anno 753 a.C circa, data della probabile fondazione di Roma, fino al 476 d.C., anno della deposizione di Romolo Augustolo e della definitiva estinzione dell’Impero Romano d’Occidente. Sono circa 1200 anni di storia, tanti per noi, non tantissimi rispetto alla storia complessiva del mondo. Tuttavia I romani non sono un enorme episodio o un’immensa parentesi nel percorso dell’umanità. Come diceva Karl Marx:

“Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio; ne prendono a prestito i nomi, le parole d’ordine per la battaglia, i costumi, per rappresentare sotto questo vecchio e venerabile travestimento e con queste frasi prese a prestito, la nuova scena della storia” (Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte)

Quindi dobbiamo brevemente inserire i romani nel contesto della storia del mondo antico (anche se essi, come tutte le civiltà di tutti i tempi, anche attuali, ritenevano che il mondo fosse cominciato con loro e con loro finisse).

Se vuoi leggere una breve rassegna di queste civiltà, sul pulsante qui sotto:

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