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TU REGERE IMPERIO, ROMANE, MEMENTO

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TU REGERE IMPERIO, ROMANE, MEMENTO – PARTE VI DI 8

Monumenta

Parte fondamentale della formazione culturale in Europa, soprattutto dei giovani, fu per secoli l’esplorazione dei resti del mondo antico come parte di una più educazione ampia. Il cosiddetto Grand Tour, che era una tappa obbligata per i giovani di famiglie facoltose per visitare l’ Europa e le sue bellezze. Questa consuetudine raggiunse il suo culmine nel XVIII e XIX secolo. Era l’antenato degli odierni programmi Erasmus (che non sono riservati però solo ad una élite) e del turismo “culturale” di massa, con una copia della Lonely Planet in mano o con una guida che ti descrive in dieci lingue un monumento bisbigliando nel microfono senza fili, e tu che senti questo brusio continuo in cuffia e intanto scatti foto e selfie e…scusa, scusa…cos’è che ha detto sul quel monumento?

A dire il vero per farsi un idea del Grand Tour bisognerebbe aver presente Il Viaggio in Italia di Goethe (1816), la parte che si svolge a Roma del romanzo il Conte di Montecristo di Dumas (1844), Gli innocenti all’estero di Mark Twain (1869), o film come Camera con Vista (1985) o Monteriano (1991), oppure Un Tè con Mussolinidel 1999 (anche se quest’ultimo si svolge durante il fascismo). Ma forse, a giudicare da questo passo proprio del romanzo Camera con Vista (A Room with a View, 1908) di E. M. Forster, da cui è stato poi tratto il film, le cose non dovevano essere tanto diverse neppure allora:

“Oh, davvero”, disse il signor Eager. «Davvero? Non mi crediate maleducato, ma noi residenti a volte compatiamo non poco voi poveri turisti, trasportati come un pacco postale da Venezia a Firenze, da Firenze a Roma, vivendo ammassati in pensioni o alberghi, del tutto inconsapevoli di tutto ciò che è al di fuori della guida di Baedeker; e la cui unica ansia è di “fare questo” o “passare per di qua” e andare da qualche altra parte. Il risultato è che si mescolano città, fiumi, palazzi in un vortice inestricabile. Conoscevo un ragazza americana che una volta disse: ‘Dimmi, papà, cosa abbiamo visto a Roma?’ E il padre risponde: “Beh, immagino che Roma fosse quel luogo dove abbiamo visto quel cane giallo”…Beh, se questo lo chiamate viaggiare!. Ah! ah! ah!”

Un vero Grand Tour poteva durare pochi mesi o anche diversi anni. Era di solito finanziato da un genitore abbiente o da un ricco mecenate; con questi mezzi un giovane visitava le capitali d’Europa, ma lo scopo ultimo era sempre quello di raggiungere l’Italia e vedere le antiche rovine della Magna Grecia e di Roma. Qui i giovani avrebbero dovuto acquistare manoscritti, libri, dipinti e antichità da spedire a casa per decorare le case signorili dei loro padri (e rischiando anche di vedersi ammollare grosse patacche).

Alcuni viaggiatori del Grand Tour divennero sfrenati collezionisti entusiasti e ancora oggi diverse dimore storiche e musei europei sono pieni delle opere da questi acquistate. Le collezioni hanno stimolato l’interesse per l’antico e hanno contribuito a incoraggiare sempre più il turismo nel XIX secolo, per visitare dal vivo vestigia, monumenti…e cani gialli!

La vulcanica Pompei-mania

Nel 79 d.C. le città romane di Pompei ed Ercolano furono colpite da un terremoto, poi, il 24 agosto, vennero completamente sepolte durante l’eruzione vulcanica del Vesuvio, iniziata intorno alle 10 del mattino…clicca di seguito se vuoi continuare a leggere…

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