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LA GUERRA DI TROIA – 12 – ACHILLE E AGAMENNONE LITIGANO
Nel decimo anno dell'assedio di Troia, c'è disaccordo tra le forze achee, comandate da Agamennone. Quando si divide il bottino di una conquista, il comandante greco ottiene, tra gli altri premi, una ragazza di nome Criseide, mentre Achille ottiene un'altra bella fanciulla, Briseide. Criseide era figlia di Crise, sacerdote del dio Apollo, che chiede ad Agamennone di restituirgli la figlia in cambio di un riscatto. Il capo acheo rifiuta questo scambio e il padre offeso chiede aiuto al suo dio. Apollo procede quindi a punire gli Achei con la peste. Quando è costretto a restituire Criseide a suo padre per placare la punizione divina, Agamennone prende ad Achille la sua Briseide, come forma di risarcimento. Questo, offeso, si ritira dalla guerra insieme ai suoi valorosi Mirmidoni. Achille quindi chiede alla sua divina madre di intercedere presso Zeus, implorandolo di favorire i Troiani, come punizione per l'offesa di Agamennone. Teti ottiene ...
LA GUERRA DI TROIA – 11 – L’ASSEDIO E LA PESTE
Crise, sacerdote di Apollo e padre di Criseide, venne da Agamennone per chiedere la restituzione della figlia. Agamennone rifiutò e insultò Crise, che pregò Apollo di vendicare i torti subiti dai greci. Infuriato, Apollo afflisse con un'epidemia di peste l'esercito acheo. L'indovino Calcante, sostenuto da Achille, rivelò l'oracolo secondo il quale Apollo ha voluto punire Agamennone perché si era rifiutato di restituire Criseide ora prigioniera. Costretto a cedere, la furia di Agamennone richiede un'altra preda in suo onore ...
LA GUERRA DI TROIA – 8 – IFIGENIA
Quando Agamennone uccise inavvertitamente la cerva di Artemide in Aulide, la dea infuriata, scatenò venti contrari ai Greci. Furono quindi consultati i veggenti e la risposta fu che Agamennone doveva col sacrificio di qualcuno del suo stesso sangue placare la dea. Odisseo, dunque, inviato, rapì Ifigenia con l'astuzia, dalla madre, fingendo di farla sposare con Achille. Nel momento in cui doveva essere sacrificata, la dea ne ebbe compassione e mise una cerva al suo posto. Quindi trasferì la vergine nel paese della Tauride, retta dal re, suo devoto, Toante, che usava compiere sacrifici umani. Quando poi, giunse in quei naufrago Oreste, spinto dalle furie, e questi doveva perciò essere sacrificato, fu riconosciuto e liberato dalla stessa sorella Ifigenia, con il quale lei fuggì non molto tempo dopo, morto Toante, portando via l'immagine di Artemide con sé, e nascondendola in un fascio di legna. Arrivati in Italia , si stabilirono nel ...
LA GUERRA DI TROIA – 6 – FALSI INVALIDI E IMBOSCATI
I re greci, discendenti di Pelope, sono costretti dal giuramento di Tindaro a unirsi alla causa di Menelao, marito di Elena. Quest'ultimo, accompagnato da Nestore, viaggia attraverso la Grecia per ricordare a tutti loro la loro promessa. Accompagnato dal fratello Agamennone e Palamede, Menelao troverà Odisseo ad Itaca, riluttante a causa di un oracolo che ha sentito. Per evitare di dover partire, egli simula la follia: vestito da contadino, ara un campo con un asino e un bue attaccati allo stesso aratro, e si getta il sale sulle spalle. Palamede pone quindi il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, davanti all'aratro in movimento. Odisseo tira forte le redini, dimostrando di essere sano di mente. A questo episodio possiamo attribuire un significato metaforico: il bue e l'asino rappresentano Zeus e Crono, ogni solco seminato di sale indica un anno perduto, e Telemaco segna la “vittoria decisiva”. Secondo gli scrittori successivi, il veggente ...