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LA VERA STORIA DIETRO IL MITO DI GIASONE E DEL VELLO D’ORO
Il mito di Giasone e il Vello d'Oro narra l'avvincente viaggio di un eroe greco alla ricerca di un tesoro mitico: il Vello d'Oro, una pelle di ariete dorata. Giasone, figlio del legittimo re di Iolco, Esone, viene usurpato dal trono dal perfido zio Pelia. Per riconquistare il suo regno, Giasone intraprende un'impresa pericolosa verso la lontana Colchide, dove si trova il Vello d'Oro. Per compiere questa missione, Giasone raduna una compagnia di eroi valorosi, tra cui Eracle, i Dioscuri e Orfeo. Salpano a bordo della nave Argo, affrontando pericoli e sfide in ogni porto. Tra le prove più memorabili, Giasone e i suoi uomini incontrano le donne di Lemno, combattono contro i terribili tori fiammeggianti di Colco, seminano i denti di drago che danno vita a guerrieri feroci, e superano l'astuta maga Circe. Nella Colchide, Giasone conquista il cuore di Medea, la potente maga figlia del re Eeta. Con ...
LE AVVENTURE DI ODISSEO
Odisseo o Ulisse (in greco antico Ὀδυσσεύς / Odysseús, in latino Ulixes, poi per deformazione Ulisse) è uno degli eroi più famosi della mitologia greca. È figlio di Laerte e Anticlea ed è sposato con Penelope, da cui ha un figlio, Telemaco. È famoso per la sua mètis, quella "intelligenza astuta" che rende i suoi consigli molto apprezzati nella guerra di Troia a cui partecipa. È anche grazie alla sua mètis che si distingue nel lungo viaggio che affronta al ritorno da Troia, di cui Omero canta nell'Odissea. Nello Pseudo-Apollodoro, che organizza le storie della mitologia greca in un insieme cronologico globalmente coerente, la morte di Ulisse, annunciata da una profezia, segna la fine dell'età degli eroi, e quindi delle storie della mitologia classica. Odisseo è il personaggio centrale del poema dell'Odissea, a cui dà il nome ...
PICUS
Pico, figlio di Saturno e padre di Fauno, era una divinità dei boschi, dotata di poteri profetici. Un antico mito narra che Pico fosse un bel giovane, unito a una ninfa chiamata Canente. La maga Circe, infatuata della sua bellezza, cercò di assicurarsi il suo amore, ma lui rifiutò le sue avances, e lei, per vendetta, lo trasformò in un picchio, sotto la quale forma conservava ancora i suoi poteri di profezia. Pico è rappresentato come un giovane, con un picchio appollaiato sulla testa, uccello che da allora in poi fu considerato in possesso del potere della profezia ...
ADE, IL SIGNORE DEI MORTI
Ade ( greco antico: Ἀΐδης o ᾍδης, anche Ἀϊδωνεύς; per i romani Plutone, greco: Πλούτων, latino: Plutone - "ricco"; anche Dith latino: Dis o Orc) - nella mitologia greca antica è il dio del regno dei morti sotterraneo e che dà il suo nome del regno dei morti stesso, il cui ingresso, secondo Omero e altre fonti, è da qualche parte "nell'estremo ovest, oltre l'oceano che bagna la terra". Figlio maggiore di Crono e Rea, fratello di Zeus, Poseidone, Era, Estia e Demetra è lo sposo di Persefone ...
LE SIRENE
Le Sirene sembrerebbero personificazioni di quei numerosi scogli e pericoli invisibili, che abbondano sulla costa sud-occidentale dell'Italia. Erano ninfe marine, con la parte superiore del corpo quella di una fanciulla e quella inferiore quella di un uccello marino, con le ali attaccate alle spalle, ed erano dotate di voci così meravigliose, che si dice che i loro dolci canti abbiano ha attirato i marinai alla distruzione ...
GLAUCO, IL MORTALE CHE DIVENNE UN DIO
Secondo la mitologia greca, Glauco (Glaucus) (in greco: Γλαῦκος Glaukos) era un pescatore beota che, tra le altre genealogie, era figlio di Poseidone e di una naiade. Un giorno giunse su un'isola coperta d'erba, vi pose un pesce che aveva catturato. Al contatto col suolo lo vide rinascere e tornare in acqua. Curioso, assaggiò le erbe che ricoprivano la terra e queste ne fecero un immortale; subito egli sentì l'impulso irresistibile di gettarsi a capofitto in mare. Dopo essersi immerso, fu accolto da Teti e Oceano, che lo purificarono da tutto ciò che era rimasto di lui mortale e assunse un nuovo aspetto. Le sue spalle si ampliarono, la parte inferiore del suo corpo si trasformò in una coda di pesce e gli crebbe una barba che ricordava il bronzo. Ricevette il dono della profezia, che usava come meglio credeva. Virgilio fa di lui il padre della sibilla di Cuma, ...
ELIO, ‘O SOLE MIO
Helios (greco antico: Ἥλιος) è la personificazione del Sole nella mitologia greca. Esiodo e l'inno omerico lo identificano come figlio dei titani Iperione di e Tea (Esiodo) o Eurifaesa (inno omerico) e fratello delle dee Selene (la Luna) ed Eos (l'Aurora). Omero, tuttavia, lo chiama spesso semplicemente Titano o Iperione. Helios era immaginato come un bellissimo dio incoronato con l'aureola luminosa del Sole, che guidava ogni giorno un carro attraverso il cielo fino all'oceano che circondava la terra e tornava a est di notte. Omero descrive il carro di Elio come trainato da buoi solari, e in seguito Pindaro lo descrisse come guidato da cavalli che buttavano fuoco. Successivamente, i cavalli furono chiamati: Phlegon ("ardente"), Aetó ("splendente"), Pirois ("Igneo") ed Eoo ("Alba"). Col passare del tempo, Helios si identificò sempre più con il dio della luce: Apollo. Il suo equivalente nella mitologia romana era Sol, e in particolare Sol Invictus ...