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DIOCLEZIANO: L'IMPERO SI FA IN QUATTRO

DIOCLEZIANO: L’IMPERO SI FA IN QUATTRO

Con Diocleziano sovrano scompare l'ultimo residuo dell'antica forma di governo repubblicana di Roma. La vecchia Roma era morta. Il suo Senato aveva perso l'ultimo residuo di rispettabilità. Vedendo la necessità di un Paese più unito e di un governo più saldo, Diocleziano associò a sé Massimiano, un gigantesco soldato, che segnalò la sua ascesa sottomettendo una pericolosa rivolta in Gallia. Nominò anche due ufficiali, Galerio e Costanzo, che chiamò Cesari, uno responsabile dell'Oriente e l'altro dell'Occidente. Per mezzo di questi aiutanti, egli represse tutte le rivolte, rafforzò il potere in declino dell'Impero e impose al mondo la pace e il buon ordine. In seguito, Diocleziano e Massimiano si dimisero e permisero ai loro due Cesari di assumere il rango di Augusti, e questi nominarono a loro volta dei Cesari come assistenti. Poco dopo la sua ascesa Costanzo morì e suo figlio Costantino fu proclamato Cesare, contro la volontà di Galerio ...
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ROMA IN GUERRA: L'ESERCITO NEL TARDO IMPERO

ROMA IN GUERRA: L’ESERCITO NEL TARDO IMPERO

Alla fine del III secolo si verifica un forte calo numerico nei ranghi dell'esercito, dovuto alla cosiddetta "crisi del III secolo" (235-70) un periodo di guerre civili, invasioni. A queste si aggiunse, in modo determinante, la peste di Cipriano, un'epidemia di vaiolo che sarebbe arrivata a decimare fino a un terzo dei soldati in servizio attivo. È possibile che, nel 270 d.C., il numero dei soldati nell'esercito non fosse molto maggiore di quello del 24 d.C. Da livello più basso sembra probabile che il numero fosse poi aumentato considerevolmente, almeno di un terzo, sotto Diocleziano (284-305) ...