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LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO

LA CADUTA DELL’IMPERO ROMANO

A Onorio successe, dopo uno dei più lunghi regni della linea imperiale, Valentiniano III. (423-455). L'Impero non era che una reliquia del suo passato. La Gallia, la Spagna e la Britannia erano praticamente perdute; l'Illiria e la Pannonia erano in mano ai Goti e l'Africa fu presto conquistata dai barbari. Valentiniano ebbe la fortuna di possedere Ezio, uno scita di nascita, che per un certo periodo mantenne il nome romano, conquistando per sé il titolo di ultimo dei romani Fu assassinato dal suo ingrato padrone. Pochi mesi dopo, nel 455, l'imperatore stesso fu ucciso da un senatore, Massimo, che gli succedette, ma solo per tre mesi, quando Avito (455-456), un nobile della Gallia, divenne imperatore. Fu deposto da Ricimero(457-467), un Svevo di notevole abilità, che per qualche tempo gestì gli affari dell'Impero, facendo e disfacendo i suoi monarchi a piacere. Dopo la destituzione di Avito, trascorsero dieci mesi prima che ...
ATTILA CONTRO EZIO: IL NEMICO ALLE PORTE

ATTILA CONTRO EZIO: IL NEMICO ALLE PORTE

Gli Unni in questo periodo erano governati da Attila, "il flagello di Dio". Il ritratto di questo fiero e selvaggio condottiero viene di solito dalla tradizione così dipinto. I suoi lineamenti portavano il segno della sua origine orientale. Aveva una testa grande, una carnagione scura, occhi piccoli e profondi, un naso piatto, pochi peli al posto della barba, spalle larghe e un corpo corto e squadrato, di forza energica ma di forma sproporzionata. Si dice che quest'uomo comandasse a suo piacimento un esercito di oltre mezzo milione di uomini. Quando ricevette dal figlio di Clodio l'invito a interferire negli affari della Gallia, Attila stava già meditando di invadere sia l'Impero d'Occidente che quello d'Oriente; ma la prospettiva di un alleato in Gallia, con l'opportunità di attaccare successivamente l'Italia da ovest, era troppo favorevole per essere trascurata. Una marcia di seicento miglia portò gli Unni fino al Reno. Attraversato questo fiume, ...
L'ANARCHIA MILITARE II E GLI IMPERATORI SOLDATO: DA FILIPPO A MARCO AURELIO CLAUDIO

L’ANARCHIA MILITARE II E GLI IMPERATORI SOLDATO: DA FILIPPO A MARCO AURELIO CLAUDIO

Filippo (244-249) e Decio (249-251) caddero entrambi in battaglia. Sotto Decio iniziò una persecuzione dei cristiani più severa di tutte quelle che l'avevano preceduta. I diciassette anni successivi (251-268) sono un periodo di grande confusione. Diversi generali in diverse province furono dichiarati imperatori. L'Impero quasi cadde a pezzi, ma alla fine si risollevò senza perdite di territorio. La sua debolezza, tuttavia, era evidente a tutti. Questo periodo è spesso chiamato l'Età dei Trenta Tiranni. Cinque buoni imperatori regnarono e rianimarono in qualche modo la forza del governo in frantumi: Claudio (268-270); Aureliano (270-275); Tacito (275-276); Probo (276-282); e Caro (282-283) ...