Tag: Galli
FURIO CAMILLO E I GALLI
Furio Camillo, dittatore e console della Repubblica Romana, è considerato uno dei più grandi condottieri della storia romana. Eroe della battaglia di Veio e salvatore di Roma dal sacco dei Galli di Brenno, la sua figura leggendaria si intreccia con la storia della giovane Repubblica. In questo articolo blog, ripercorreremo le sue gesta leggendarie, dalla conquista di Veio alla sua magistrale riconquista di Roma, svelando le doti di stratega, leader e uomo d'onore che lo resero un eroe immortale. Preparatevi a conoscere Furio Camillo, l'uomo che due volte salvò la Città Eterna! ...
GIOVIANO E I BARBARI ALLE PORTE
Il successore di Giuliano fu, Gioviano(363-364), scelto dall'esercito e dichiarato imperatore. La prima cosa che fece Gioviano fu quella di negoziare un'umiliante pace con i persiani per abbandonare tutti i territori persiani conquistati dal tempo di Diocleziano più di 60 anni prima. Quando poi Gioviano si mise in viaggio per Costantinopoli, rimase soffocato in un incidente piuttosto strano, quando un braciere fu lasciato acceso nella sua camera da letto. Il suo regno era durato solo sette mesi. Intanto i barbari erano ormai quasi alle porta di Roma e i successivi cinquanta anni sarebbero stati decisivi per l'Impero ...
INVASIONE DEI CIMBRI E DEI TEUTONI
Le ripetute sconfitte degli eserciti romani al nord contro Cimbri e Teutoni furono per Mario un'occasione per rinnovare la sua gloria e consolidare il suo potere. I due popoli infatti ottennero, a nord dei Pirenei, una serie di vittorie contro l'esercito romano, favorito dalle rivalità all'interno dell'aristocrazia senatoria, la cui sconfitta nella battaglia di Arausio (Arancione) nel 105 ne costituisce il culmine. Queste sconfitte terrorizzarono la popolazione romana, risvegliando lo spettro dell'invasione di Roma da parte dei Galli nel IV secolo a.C ...
ROMA TRA LA PRIMA E LA SECONDA GUERRA PUNICA
Dopo il logoramento che la prima guerra punica aveva comportato, entrambi i contendenti, Roma e Cartagine, erano quasi esaustii. Ma la parte peggiore era toccata ai Cartaginesi, che non solo avevano subito ingenti perdite economiche a causa dell'interruzione del loro commercio marittimo, ma avevano dovuto accettare costose condizioni di resa. Insieme a questo, oltre a dover rinunciare a qualsiasi pretesa sulla Sicilia, dovettero pagare ai loro nemici un'indennità di 3.200 talenti d'argento. La chiave di questa decisione di resa furono le pressioni dei grandi oligarchi cartaginesi (capitati da Annone il Grande), che volevano soprattutto la fine della guerra per riprendere le loro attività commerciali. Altri importanti personaggi punici, invece, ritenevano che la resa fosse stata prematura, soprattutto considerando che Cartagine non aveva mai saputo sfruttare la propria superiorità navale, e che la condotta della guerra era apparentemente migliorata da quando lo stratega Amilcare Barca aveva assunto il comando di operazioni ...
GUERRA CONTRO VEIO E INVASIONE DEI GALLI
Le guerre tra Roma e Veio scoppiarono all'inizio del V secolo a.C., fino alla caduta di quest'ultima nel 396 aC. Una fase del conflitto è irta di difficoltà, e sfocia nel disastro di Cremera intorno al 477 a.C. Brenno il capo dei Galli Senoni sconfigge i romani nella battaglia dell'Allia, quindi attacca Roma e conquista gran parte della città, tenendola in ostaggio per diversi mesi, intorno al 387 a.C. ...