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ENEA E I SUOI DISCENDENTI
Enea, eroe leggendario della cultura romana e fondatore di Roma, visto attraverso varie fonti storiche e letterarie. Analizzando le sue gesta, il suo ruolo nella storia e nella mitologia romana, nonché le sue relazioni con divinità come Venere e Giove, si delinea l'eredità di Enea attraverso i suoi discendenti, come Ascanio e Bruto di Britannia, evidenziando la sua influenza sulla storia e sulla mitologia europea. Proprio il legame tra Enea e la fondazione sia di Roma che della Gran Bretagna, evidenzia il suo ruolo come prototipo degli eroi della tradizione europea, come la figura anglo-romana di Re Artù ...
IL PANTHEON DEGLI DEI DELL’ANTICA ROMA
Nell'antica Roma, la religione permeava ogni aspetto della vita quotidiana. Al centro di questa religiosità si trovava un pantheon di divinità, ereditato e assimilato da diverse culture nel corso dei secoli. In questo articolo, esploreremo la ricca varietà di dei romani, dalle figure latine originarie a quelle importate da Grecia, Egitto e Persia. Il pantheon romano è un affascinante crocevia di culture e influenze. Esplora miti, rituali e assimilazioni in questo viaggio nel cuore della religione romana ...
SETTE MOGLI PER UN SOLO ZEUS
Ampiamente conosciuto come uno degli amanti più famigerati della mitologia greca, Zeus fu sposato con numerose donne durante il suo regno come sovrano dei cieli. Queste donne erano di natura immortale e compaiono per la prima volta nell'opera di Esiodo, la Teogonia, in cui il poeta presenta in dettaglio la genealogia degli dei. Sebbene Hera, la sorella di Zeus, sia la più famosa di tutte, molte altre dee e titanesse hanno avuto la fortuna di stare al fianco di Zeus sulla cima del Monte Olimpo ...
GENIUS O GENII
Nella mitologia romana, ogni uomo aveva un genio e ogni donna una Iuno (che era anche il nome della regina degli dei). In origine, il/la genio/giuno erano antenati che vegliavano sui loro discendenti. Col passare del tempo, si trasformarono in spiriti guardiani personali, conferendo intelligenza e grande talento. I sacrifici venivano fatti al/alla genio/giuno di ogni persona il giorno del loro compleanno ...
ROBIGUS
In opposizione a Flora troviamo una divinità antagonista, chiamata Robigus, operatrice del male, che si compiaceva della distruzione delle piante tenere che attaccava con la muffa, e la cui ira poteva essere scongiurata solo con preghiere e sacrifici, quando veniva invocata con il titolo di Averuncus, o Avertor.Il 25 aprile si celebrava la festa di Robigus (la Robigalia) ...
TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE
Gli abitanti della città di Roma veneravano il fiume Tevere. Il fiume giocava un ruolo importante nella vita cittadina dell'antica Roma, poiché rendeva fertile la terra. L'aspetto devastante delle inondazioni, rendeva questo fiume anche temuto dagli abitanti. Sono dunque questi due aspetti, benefico e malefico, che incitano gli uomini di questa regione ad associare tale elemento ad un dio. Questo dio si chiama Tiberinus. La statua del dio Tiberinus rappresenta un vecchio barbuto sdraiato. C'è una somiglianza con il dio del Nilo chiamato Hapy ...
CONSO
Consus era il dio del consiglio segreto. I romani credevano che quando un'idea si sviluppava spontaneamente nella mente di un individuo, fosse Consus a suggerirla. Ciò valeva, tuttavia, più in particolare per i piani che risultavano soddisfacenti. A questa divinità fu eretto un altare sul Circo Massimo, che fu tenuto sempre coperto, tranne che durante la sua festa, la Consualia, che si celebrava il 18 agosto ...
SILVANO
Silvano era una divinità dei boschi, che, come Fauno, somigliava molto al greco Pan. Era la divinità che presiedeva le piantagioni e le foreste e proteggeva in modo speciale i confini dei campi. Silvano è rappresentato come un vecchio vigoroso che porta un cipresso, poiché, secondo la mitologia romana, gli fu attribuita la trasformazione del giovane Ciparisso nell'albero che porta il suo nome. I suoi sacrifici consistevano in latte, carne, vino, uva, spighe e maiali ...
PICUS
Pico, figlio di Saturno e padre di Fauno, era una divinità dei boschi, dotata di poteri profetici. Un antico mito narra che Pico fosse un bel giovane, unito a una ninfa chiamata Canente. La maga Circe, infatuata della sua bellezza, cercò di assicurarsi il suo amore, ma lui rifiutò le sue avances, e lei, per vendetta, lo trasformò in un picchio, sotto la quale forma conservava ancora i suoi poteri di profezia. Pico è rappresentato come un giovane, con un picchio appollaiato sulla testa, uccello che da allora in poi fu considerato in possesso del potere della profezia ...
FLORA
Flora era la dea dei fiori ed era considerata un potere benefico, che vegliava e proteggeva la primi fioritura. Era tenuta in massima considerazione dai romani e una festa, chiamata Floralia, veniva celebrata in suo onore dal 28 aprile al 1 maggio. Questa festa era un'occasione di allegria universale, in cui i fiori erano usati abbondantemente per adornare case, strade, ecc., e venivano indossati dalle ragazze tra i capelli. Flora, che caratterizzava la stagione della primavera, è generalmente rappresentata come una bella fanciulla, inghirlandata di fiori ...
ARES: TOTAL WAR
Nella mitologia greca, Ares (greco antico Ἄρης, greco moderno Ἄρη) è il figlio di Zeus ed Era, il dio olimpico della guerra, di cui appresenta la brutalità, la violenza e gli orrori nelle battaglie. Come dio della virilità maschile, nella mitologia ha avuto una trentina di amanti, con una discendenza di circa 60 figli (tra cui Eros, Armonia, Phobos, Deimos, le Amazzoni). Afrodite, dea dell'amore e della bellezza, era la sua amante preferita, la sua guaritrice e alleata di guerra. Il suo equivalente romano è Marte ...
AB URBE CONDITA: ROMOLO
Romolo, il primo re, e suoi guerrieri non hanno mogli: quindi decidono di invitare i vicini, i Sabini, a una festa. Chiudono le porte, fanno ubriacare gli uomini, poi li uccidono e si tengono le loro donne. Tito Tazio, re dei Sabini, dichiara allora guerra ai Romani, conflitto che dura fino a quando le Sabine stesse pacificano le parti. Tito Tazio e Romolo condivideranno quindi la regalità per cinque anni. Alla sua morte, Tito Tazio viene solennemente sepolto sul monte Aventino.Livio racconta anche la morte di Romolo: in un turbine di nubi e lampi, fu innalzato al cielo: è l'Apoteosi sua e del futuro di Roma ...