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LA LETTERATURA NELL'ETÀ DI AUGUSTO

LA LETTERATURA NELL’ETÀ DI AUGUSTO

La letteratura augustea si riferisce agli autori della letteratura latina che operarono durante il regno di Cesare Augusto (27 a.C.–14 d.C.), il primo imperatore romano. Nella storia letteraria della prima parte del XX secolo e nel periodo precedente, la letteratura augustea era considerata, insieme a quella della tarda Repubblica, come l'età d'oro della letteratura latina, un periodo di classicismo stilistico. La maggior parte della letteratura classificata come "Augustea" vede protagonisti autori - Virgilio, Orazio, Properzio, Livio - le cui attività si collocano durante gli anni del II triumvirato, prima che Ottaviano assumesse il titolo di Augusto. A rigor di termini, Ovidio è il poeta la cui opera è più profondamente radicata nel regime augusteo ...
TIBERIO: UN PO' AMLETO, UN PO' RICCARDO III

TIBERIO: UN PO’ AMLETO, UN PO’ RICCARDO III

Tiberio Cesare Augusto, comunemente noto come Tiberio, nacque col nome di Tiberio Claudio Nerone, poi dalla sua adozione da parte di Augusto, divenne Tiberio Giulio Cesare (Fondi, Italia/Roma, 16 novembre 42 a.C. - Miseno, 16 marzo, 37 d.C.); fu il secondo imperatore romano, figlio adottivo del popolare imperatore Augusto. Sedette sul trono imperiale per 23 anni, dal 14 d.C. fino alla sua morte. Può essere considerato il vero capostipite della dinastia Giulio-Claudia, in quanto membro della gens Claudia tramite il padre, Tiberio Claudio Nerone, e la madre, Livia Drusilla, ma dopo essere stato adottato da Augusto, fu inserito tra i Gulii. I suoi discendenti appartenevano dunque ad entrambe le famiglie. Tiberio salì al trono all'età di 55 anni. I cambiamenti nella situazione del potere e gli intrighi lo resero alla fine un vecchio crudele e misantropo, che forse non voleva nemmeno salire al trono. Per molto tempo il suo regno ...
GENIUS O GENII

GENIUS O GENII

Nella mitologia romana, ogni uomo aveva un genio e ogni donna una Iuno (che era anche il nome della regina degli dei). In origine, il/la genio/giuno erano antenati che vegliavano sui loro discendenti. Col passare del tempo, si trasformarono in spiriti guardiani personali, conferendo intelligenza e grande talento. I sacrifici venivano fatti al/alla genio/giuno di ogni persona il giorno del loro compleanno ...
CAMENE

CAMENE

Le Camene erano ninfe profetiche tenute in grande venerazione dagli antichi Italici. Erano in numero di quattro, le più note delle quali sono Carmenta ed Egeria. Carmenta fu celebrata come madre di Evandro, che guidò in Italia una colonia arcadica e fondò una città sul fiume Tevere, che fu poi incorporata alla città di Roma. Si dice che Evandro sia stato il primo a introdurre in Italia l'arte e la civiltà greca, e anche il culto delle divinità greche. Un tempio fu eretto a Carmenta sul Campidoglio e l'11 gennaio si celebrava in suo onore una festa, chiamata Carmentalia. Si dice che Egeria abbia iniziato Numa Pompilio alle forme di culto religioso, che introdusse tra il suo popolo. Era considerata donatrice di vita, e veniva quindi invocata dalle donne prima della nascita dei loro figli. Le Camene sono spesso identificati dagli scrittori romani con le Muse ...
LAVERNA

LAVERNA

Laverna era la dea protettrice dei ladri e di tutti gli artifici e le frodi. Le fu eretto un altare presso la Porta Lavernalis, a lei intitolato, e possedeva un bosco sacro sulla via Salaria ...
TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE

TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE

Gli abitanti della città di Roma veneravano il fiume Tevere. Il fiume giocava un ruolo importante nella vita cittadina dell'antica Roma, poiché rendeva fertile la terra. L'aspetto devastante delle inondazioni, rendeva questo fiume anche temuto dagli abitanti. Sono dunque questi due aspetti, benefico e malefico, che incitano gli uomini di questa regione ad associare tale elemento ad un dio. Questo dio si chiama Tiberinus. La statua del dio Tiberinus rappresenta un vecchio barbuto sdraiato. C'è una somiglianza con il dio del Nilo chiamato Hapy ...
LIBITINA

LIBITINA

Libitina era la dea che presiedeva ai funerali. Questa divinità era identificata con Venere, forse perché gli antichi ritenevano che il potere dell'amore si estendesse anche ai regni della morte. Il suo tempio a Roma, eretto da Servio Tullio, conteneva tutto il necessario per i funerali, e il materiale poteva essere acquistato o noleggiato. In questo tempio, veniva tenuto un registro di tutti i decessi avvenuti nella città di Roma, e per accertare il tasso di mortalità, veniva pagato una tassa in denaro per ordine di Servio Tullio, alla morte di ogni persona ...
SILVANO

SILVANO

Silvano era una divinità dei boschi, che, come Fauno, somigliava molto al greco Pan. Era la divinità che presiedeva le piantagioni e le foreste e proteggeva in modo speciale i confini dei campi. Silvano è rappresentato come un vecchio vigoroso che porta un cipresso, poiché, secondo la mitologia romana, gli fu attribuita la trasformazione del giovane Ciparisso nell'albero che porta il suo nome. I suoi sacrifici consistevano in latte, carne, vino, uva, spighe e maiali ...
DEMETRA - III - IL MITO NELL'ARTE

DEMETRA – III – IL MITO NELL’ARTE

Le rappresentazioni artistiche di Demetra sono ovviamente numerosissime nella storia. Dall’inno omerico di stampo orfico, al mito di Persefone/Proserpina cantato da da Ovidio. Dalle Georgiche di Virgilio, all’autore tardo latino Claudio Claudiano che ritorna alla vicenda di Proserpina. Mary Shelley, autrice di Frankenstein, scrive dei versi sullo stesso argomento, dal titolo appunto "Proserpine". E poi c’é la statua di Fidia nel Partenone e la Demetra del British Museum di Londra. Una pittura pompeiana della dea, si può ammirare al Museo Archeologico di Napoli. Ma l’opera più famosa è senz’altro il ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini ...