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GLI AMORI DI ZEUS
Le amanti mortali di Zeus, non meno delle sue mogli immortali, sono state fonte di ispirazione per poeti, pittori e scultori, per molti secoli. Per intrattenere tutte queste sue relazioni clandestine, il re degli dèi faceva spesso ricorso a travestimenti, se non vere e proprie metamorfosi e raggiri di ogni tipo. Questi sotterfugi erano necessari per diversi motivi: in primo luogo voleva sfuggire alla gelosia di sua moglie, Era o Hera; poi, in qualità di signore dell'Olimpo, doveva mantenere la massima discrezione, poiché il suo rango, divino oltre che regale, non gli permetteva di esporre la sua persona troppo direttamente; in ultimo, gli dèi non potevano rivelarsi palesemente nel loro divino aspetto ai mortali, poiché questi ultimi non potevano reggere la vista di tanto splendore e potevano rimanerne folgorati nel senso letterale del termine. Le più note amanti mortali di Zeus sono: Antiope, Leda, Europa, Callisto, Alcmene, Semele, Io e ...
PEGASO
Pegasus (in greco antico Πήγασος / Pḗgasos, in latino Pegasus) è un cavallo alato divino, una delle creature fantastiche più famose della mitologia greca. Generalmente bianco, avendo come padre Poseidone, Pegaso nacque con suo fratello Crisaore dal sangue della Gorgone Medusa, ...
PICUMNUS E PILUMNUS
Picumno e Pilumno erano due divinità domestiche dei romani, proteggevano specialimente dei neonati ...
LE GORGONI
Le Gorgoni, Steno, Euriale e Medusa, erano le tre figlie di Forco e di Ceto, ed erano la personificazione di quelle sensazioni di panico e, per così dire, pietrificanti, che risultano dalla paura improvvisa ed estrema. Erano spaventosi mostri alati, i cui corpi erano coperti di squame; serpenti sibilanti e guizzanti si raggruppavano intorno alle loro teste al posto dei capelli; le loro mani erano di bronzo; i loro denti assomigliavano alle zanne di un cinghiale selvatico; e tutto il loro aspetto era così spaventoso, che si dice che abbiano trasformato in pietra tutti coloro che li vedevano. Si supponeva che queste terribili sorelle abitassero in quella remota e misteriosa regione del lontano Occidente, al di là della sacra corrente di Oceano. Le Gorgoni erano le serve di Ade, che se ne serviva per terrorizzare e soggiogare quelle ombre, condannate ad essere tenute in un costante stato di agitazione come ...
LE GRAIE
Le Graie (Graiai) erano due, alcuni dicono tre, streghe marine che personificavano la bianca schiuma del mare. Avevano i capelli grigi dalla nascita e condividevano tra loro un unico occhio e un dente che si passavano a vicenda. L'eroe Perseo glielo rubò mentre cercava di raggiungere la Medusa (Medusa), costringendo le streghe a rivelare la posizione della loro sorella ...
PERSEO, IL CACCIATORE DI MEDUSE
Perseo è figlio di Zeus (re degli dei) e Danae è l'eroe che uccise Medusa e liberò la principessa Andromeda che era legata su uno scoglio in mare aperto, in preda a un mostro marino. Al suo ritorno, Perseo ebbe l'onore di sposare Andromeda. Inconsapevolmente responsabile della morte di suo nonno, diventa re di Argo che scambiò con Tirinto. I Greci fecero di lui il fondatore di Micene. Secondo il poeta greco Apollonio di Rodi, il suo vero nome sarebbe Eurimedonte. Un oracolo aveva predetto ad Acrisio, re di Argo, che sarebbe stato ucciso da suo nipote. Acrisio fece allora rinchiudere sua figlia Danae in una torre di bronzo. Zeus, innamorato di Danae, gli appare sotto forma di una pioggia d'oro che rende gravida la principessa. Il bambino nato fu chiamato appunto Perseo. Acrisio lo fece mettere con sua madre in una cassa di legno che venne gettata nel Mar ...
L’ALBA DI UNA CIVILTÀ – TRA STORIA E LEGGENDA
La storia più antica della Grecia arcaica, non può essere ricostruita senza tenere in considerazione i miti fondativi delle singole città elleniche, come quelli delle imprese degli eroi, cercando, per quanto è possibile, di scindere la realtà dalla leggenda. Tenendo presente che il mito era il modo di fare storia che avevano le civiltà più antiche ...