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ATTILA CONTRO EZIO: IL NEMICO ALLE PORTE
Gli Unni in questo periodo erano governati da Attila, "il flagello di Dio". Il ritratto di questo fiero e selvaggio condottiero viene di solito dalla tradizione così dipinto. I suoi lineamenti portavano il segno della sua origine orientale. Aveva una testa grande, una carnagione scura, occhi piccoli e profondi, un naso piatto, pochi peli al posto della barba, spalle larghe e un corpo corto e squadrato, di forza energica ma di forma sproporzionata. Si dice che quest'uomo comandasse a suo piacimento un esercito di oltre mezzo milione di uomini. Quando ricevette dal figlio di Clodio l'invito a interferire negli affari della Gallia, Attila stava già meditando di invadere sia l'Impero d'Occidente che quello d'Oriente; ma la prospettiva di un alleato in Gallia, con l'opportunità di attaccare successivamente l'Italia da ovest, era troppo favorevole per essere trascurata. Una marcia di seicento miglia portò gli Unni fino al Reno. Attraversato questo fiume, ...
LA REPUBBLICA DEI CONSOLI
Una volta cacciati i re da Roma, si decide di affidare il governo della repubblica a due magistrati annui, detti consoli. Si costituisce dunque il governo consolare o repubblicano, che si consolida con forza durante il regime del patriziato, che tenne il potere fino all'anno 366 a. C. Si decreta il bando alla stirpe dei Tarquinj; Il terreno che era stato in possesso del re venne consacrato a Marte e detto Campo Marzio. Ma il re esule, fatta alleanza con Tarquinia e di Veio, invade il territorio romano, ma Roma li vince in battaglia. È allora che Porsenna, re etrusco di Chiusi, spinto da Tarquinio prende le armi contro Roma ...