Tag: Roma

MUOVERSI NELL'ANTICA GRECIA: TRASPORTI E STRADE

MUOVERSI NELL’ANTICA GRECIA: TRASPORTI E STRADE

Nonostante fossero circondati dal mare, i Greci spesso dovettero dipendere dai viaggi via terra, difficili, lunghi e costosi.  Il terreno era accidentato e montuoso e le strade insufficienti, per cui ci si limitava a viaggiare sulle brevi distanze. Il cavallo era fondamentale, anche per trainare i carri. I cavalli selvaggi erano rari nella maggior parte della Grecia, tranne che in Tessaglia. Glii antichi raramente utilizzavano cavalli, usati più dall'esercito. L’alternativa più economica era l’asino o il mulo. Altrimenti si andava a piedi ...
NEMESI: LA VENDETTA

NEMESI: LA VENDETTA

Nemesis, la figlia di Nyx, rappresenta quel potere che regola gli equilibri degli affari umani, assegnando a ciascun individuo il destino che le sue azioni meritano. Ella premia l'umile, il merito non riconosciuto e punisce il crimine, priva l'indegno di immeritata buona fortuna, umilia l'orgoglioso e il prepotente e invia ogni male al malfattore; mantenendo così quel giusto equilibrio di cose, che i Greci riconoscevano come condizione necessaria di ogni vita civile. Ma sebbene Nemesi, nel suo carattere originale, fosse distributrice di ricompense oltre che di punizioni, il mondo era così pieno di peccati, che non trovò che poca occupazione nella sua prima capacità, e quindi fu finalmente considerata solo una dea vendicatrice ...
POMONA

POMONA

Pomona era la dea dei frutteti e degli alberi da frutto, che, secondo Ovidio, non si cura dei boschi o dei ruscelli, ma ama i suoi giardini e i rami che portano il frutto rigoglioso. Pomona, che simboleggia l'autunno, è rappresentata come una bella fanciulla, carica di rami di alberi da frutto ...
TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE

TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE

Gli abitanti della città di Roma veneravano il fiume Tevere. Il fiume giocava un ruolo importante nella vita cittadina dell'antica Roma, poiché rendeva fertile la terra. L'aspetto devastante delle inondazioni, rendeva questo fiume anche temuto dagli abitanti. Sono dunque questi due aspetti, benefico e malefico, che incitano gli uomini di questa regione ad associare tale elemento ad un dio. Questo dio si chiama Tiberinus. La statua del dio Tiberinus rappresenta un vecchio barbuto sdraiato. C'è una somiglianza con il dio del Nilo chiamato Hapy ...
CONSO

CONSO

Consus era il dio del consiglio segreto. I romani credevano che quando un'idea si sviluppava spontaneamente nella mente di un individuo, fosse Consus a suggerirla. Ciò valeva, tuttavia, più in particolare per i piani che risultavano soddisfacenti. A questa divinità fu eretto un altare sul Circo Massimo, che fu tenuto sempre coperto, tranne che durante la sua festa, la Consualia, che si celebrava il 18 agosto ...
RHEA (OPI)

RHEA (OPI)

Rea (-ae, f.; greco Ῥέα) era la dea greca, corrispondente alla dea romana Ops. Rea era la figlia di Urano e Gea, sorella e moglie di Crono, che nella mitologia romana era chiamato Saturno. Veniva assimilata spesso a Cibele come la madre degli dei. I figli più famosi di Rea sono Zeus (Giove), Poseidone (Nettuno), Ade (Plutone), Estia (Vesta), Demetra (Cerere) ed Era (Giunone) ...
CICERONE: HOMO NOVUS

CICERONE: HOMO NOVUS

Marco Tullio Cicerone, un politico e avvocato romano, console nell'anno 63 a.C. Provienente da una ricca famiglia municipale dell'ordine equestre romano e considerato uno dei più grandi oratori e prosatori di Roma. La sua influenza sulla lingua latina fu così immensa che la successiva storia della prosa, non solo in latino ma nelle lingue europee fino al XIX secolo, sarebbe stata una reazione o un ritorno al suo stile. Sebbene fosse un abile oratore e un avvocato di successo, Cicerone riteneva che la sua carriera politica fosse il suo risultato più importante. Fu durante il suo consolato che la seconda cospirazione catilinaria tentò di rovesciare il governo attraverso un attacco alla città da parte di forze esterne, che Cicerone represse la rivolta facendo giustiziare i cinque cospiratori ...
DEMETRA, LA DEA DELLA TERRA COLTIVATA

DEMETRA, LA DEA DELLA TERRA COLTIVATA

Demetra, divinità greca, personificazione della Terra e delle forze produttive della natura, identificata con Cerere presso i romani. Sua figlia Core o Proserpina venne rapita da Ade, dio degli inferi, e la madre percorse allora tutta la terra per ritrovarla. Ben accolta in Eleusi, insegnò a Trittolemo l'arte di coltivare la terra. Eleusi rimase il centro del suo culto e e la dea stessa presiedeva ai famosi misteri. Cerere, figlia di Saturno e Cibele, dea latina della messe, dell'agricoltura, della civiltà, figlia di Saturno e Rea, sorella di Giove e madre di Proserpina, fu poi identificata con la greca Demetra ...
ROMA TRA LA PRIMA E LA SECONDA GUERRA PUNICA

ROMA TRA LA PRIMA E LA SECONDA GUERRA PUNICA

Dopo il logoramento che la prima guerra punica aveva comportato, entrambi i contendenti, Roma e Cartagine, erano quasi esaustii. Ma la parte peggiore era toccata ai Cartaginesi, che non solo avevano subito ingenti perdite economiche a causa dell'interruzione del loro commercio marittimo, ma avevano dovuto accettare costose condizioni di resa. Insieme a questo, oltre a dover rinunciare a qualsiasi pretesa sulla Sicilia, dovettero pagare ai loro nemici un'indennità di 3.200 talenti d'argento. La chiave di questa decisione di resa furono le pressioni dei grandi oligarchi cartaginesi (capitati da Annone il Grande), che volevano soprattutto la fine della guerra per riprendere le loro attività commerciali. Altri importanti personaggi punici, invece, ritenevano che la resa fosse stata prematura, soprattutto considerando che Cartagine non aveva mai saputo sfruttare la propria superiorità navale, e che la condotta della guerra era apparentemente migliorata da quando lo stratega Amilcare Barca aveva assunto il comando di operazioni ...
LA PRIMA GUERRA PUNICA

LA PRIMA GUERRA PUNICA

I Romani entrano in Sicilia e sconfiggono i Cartaginesi; la città di Agrigento viene presa nel 262 aC. Non avvezzi alla guerra navale, i romani sconfissero gli eccellenti marinai cartaginesi a Myles nel 260 e a Ecnome nel 256 a.C. Il mare è quindi libero per raggiungere la Tunisia. Un esercito romano si avventurò fino a lì ma fu duramente sconfitto e il console Regolo fu fatto prigioniero nel 255 a.C. Il condottiero cartaginese Amilcare Barca difende la Sicilia e i romani non riescono a sloggiarlo dalle città in cui è trincerato. Solo la vittoria navale romana alle Isole Aegate nel 241 a.C. J.-C. obbliga Cartagine a chiedere la pace. Roma impone condizioni difficili: Cartagine deve abbandonare la Sicilia e deve pagare un'enorme indennità di guerra (5.000 talenti o più di 100 tonnellate di metallo prezioso). Cartagine in grandi difficoltà finanziarie non può pagare i mercenari che costituiscono la maggior ...
LE GUERRE SANNITICHE E CONTRO PIRRO

LE GUERRE SANNITICHE E CONTRO PIRRO

Le guerre sannitiche videro fronteggiarsi due nascenti potenze d'Italia, la Repubblica Romana, padrona del Lazio e poi della Campania, e la confederazione sannitica, cioé varie tribù del Sannio.La prima guerra sannitica è un breve conflitto intorno al 343/341 aC. dC che rappresenta il primo passo di Roma fuori dal Lazio e la prima tappa della conquista romana dell'Italia. La seconda guerra sannitica è la più lunga e difficile, coprendo oltre vent'anni, dal 327 al 304 a.C. Infine, la terza guerra sannitica, con una coalizione di vari popoli contro Roma, si estende tra il 298 e il 290 a.C. I sanniti furono alla fine sottomessi e Roma divenne la potenza dominante in Italia ...
LA VERITÀ VI PREGO SULLA ROMA DEI RE

LA VERITÀ VI PREGO SULLA ROMA DEI RE

Cosa c’è di vero in tutte le storie sulla prima monarchia romana? Possiamo discernere tra tutto questo materiale l’elemento leggendario da quello storico? Anche gli scrittori più antichi si ponevano questi stessi problemi, poiché anche per il loro spirito critico era insoddisfacenti. Occorre cercare di ricostruire un tessuto storico credibile affidandoci al confronto fra le fonti, all’archeologia e perfino alla linguistica ...
TARQUINIO IL SUPERBO: MACBETH IN CAMPIDOGLIO

TARQUINIO IL SUPERBO: MACBETH IN CAMPIDOGLIO

Tarquinio il Superbo è l’ultimo re di Roma: Il suo regno fu segnato da un profondo disprezzo del popolo e portò alla caduta della regalità a Roma. Figlio di un ex re, Tarquinio il Vecchio, era sposato con Tullia, figlia dell'allora re, Servio Tullio. Questa donna ambiziosa e avida aspirava a salire al trono di cui godeva suo padre. Plagiò suo marito e lo ha esortò a prendere il trono. Tarquinio un giorno irrompe nel foro e si proclama re. Quando Servio apprende la notizia, va incontro al genero e gli inveisce contro: Tarquinio si vendica afferrandolo e gettandolo dall'alto di una scala. Arrivato in fondo, viene assassinato dalle guardie ai suoi ordini. Ha ora quindi carta bianca per esercitare il potere.Tarquinio regnerà con il terrore e inorridirà il popolo con i suoi crimini: infatti per questo gli daranno il nome di "Tarquinio il Superbo". Il figlio di Tarquinio, Sesto, ...
SERVIO TULLIO: IL RIFORMATORE

SERVIO TULLIO: IL RIFORMATORE

Servio Tullio, sesto re di Roma era anche lui di origine etrusca. Era figlio di una principessa che divenne schiava di re Tarquinio il Vecchio, primo re etrusco di Roma. Ella aveva un figlio si chiamava Mastarna. Durante la sua infanzia, Mastarna fu notato dalla regina Tanaquil, perché sopra la sua testa sarebbe apparsa una fiamma (segno di un destino eccezionale, secondo i presagi). Mastarna ricevette poi la stessa educazione dei figli di Tarquinio e sposò una delle figlie del re. Quando Tarquinio viene assassinato, Tanaquil convince i romani a scegliere Servio Tullio come re.Gli storici romani considerano Servio Tullio il creatore di una riforma molto importante: la distribuzione dei cittadini romani secondo il censo, in 5 classi e 193 centurie. A seconda dei mezzi, gli uomini dispongono di un equipaggiamento militare più o meno completo ed efficiente. I più equipaggiati sono i più esposti nelle battaglie. In cambio, vengono ...
TARQUINIO PRISCO: ARRIVANO GLI ETRUSCHI

TARQUINIO PRISCO: ARRIVANO GLI ETRUSCHI

Tarquinio, originario di una potente città del Lazio abitata dagli Etruschi, su consiglio della moglie, l'ambiziosa Tanaquil, viene a Roma, e prende il nome di Lucio Tarquinio Prisco. I presagi gli annunciano un grande destino. Diventato amico del re Anco Marzio, questi gli affida la tutela dei suoi figli. Alla morte del re, Tarquinio licenzia i suoi protetti e diventa re di Roma. Per rafforzare il suo potere, raddoppia il senato romano, consiglio creato da Romolo, nominando cento senatori. Introduce a Roma l'istituzione dei littori ...
ANCO MARZIO, IL FONDATORE DI OSTIA

ANCO MARZIO, IL FONDATORE DI OSTIA

Anco Martio è il leggendario quarto re di Roma. Succede a re Tullo Ostilio. Secondo i romani avrebbe regnato dal 639 al 616 a.C. Nipote del re Numa Pompilio, espande Roma dopo aver sconfitto i Latini che deporta sull'Aventino, poi occupa il Gianicolo, e lì fa scavare il fossato dei Quiriti per proteggere Roma. Ordina la costruzione del ponte Sublicio e crea il porto di Ostia ...
TULLIO OSTILIO, IL RE RAMBO

TULLIO OSTILIO, IL RE RAMBO

Tullo Ostilio è il leggendario terzo re di Roma. Succede al re Numa Pompilio. Conduce la guerra contro Albalonga, durante la quale si svolge l'episodio della lotta fra gli Orazi contro i Curiazi. Alba, vinta viene rasa al suolo e i suoi abitanti vengono deportati sul colle romano del Celio, aumentando la popolazione della città. Di conseguenza, i nobili albani possono sedere nel Senato romano, che all'epoca riuniva le più importanti famiglie ...
NUMA POMPILIO: UN PO' RE, UN PO' PAPA

NUMA POMPILIO: UN PO’ RE, UN PO’ PAPA

La storia di Numa Pompilio, il leggendario secondo re di Roma, successore di Romolo. Egli organizza la nuova città dandole delle leggi. Profondamente religioso, costruì il tempio di Giano Bifronte le cui porte erano chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra e quello di Vesta dove era custodito il sacro fuoco della città sotto la protezione delle vestali. Organizza il culto degli dèi nazionali, creando collegi di sacerdoti, con i Flamini, il Pontefice Massimo e i Salii e fissando il numero e la data delle feste. Crea il calendario romano con dodici mesi lunari. Per i romani il suo regno appare come un'età dell'oro ...
AB URBE CONDITA: ROMOLO

AB URBE CONDITA: ROMOLO

Romolo, il primo re, e suoi guerrieri non hanno mogli: quindi decidono di invitare i vicini, i Sabini, a una festa. Chiudono le porte, fanno ubriacare gli uomini, poi li uccidono e si tengono le loro donne. Tito Tazio, re dei Sabini, dichiara allora guerra ai Romani, conflitto che dura fino a quando le Sabine stesse pacificano le parti. Tito Tazio e Romolo condivideranno quindi la regalità per cinque anni. Alla sua morte, Tito Tazio viene solennemente sepolto sul monte Aventino.Livio racconta anche la morte di Romolo: in un turbine di nubi e lampi, fu innalzato al cielo: è l'Apoteosi sua e del futuro di Roma ...
LA LEGGENDA DI ROMA

LA LEGGENDA DI ROMA

Le leggende più antiche della primissima tradizione romana: l’arrivo di Enea nel Lazio, l’amicizia e l’alleanza con Re Latino, il matrimonio con sua figlia Lavinia, la guerra contro Turno, il regno di Ascanio o Julo fino alla lotta fra Amulio e Numitore. Rea Silvia partorisce due gemelli, figli di Marte, che vengono dal tiranno gettati nel Tevere. Ma una lupa li trae in salvo e li allatta e il Pastore Faustolo li trova e li porta alla moglie Acca Larenzia, che li alleva. Cresciuti coi nomi di Romolo e Remo, rimettono sul trono Numitore e poi si allontanano, decisi a fondare una nuova città ...