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CULTURA NEL Iº E NEL IIº SECOLO d.C.
Dalla morte di Augusto nel 14 d.C. fino al 200 circa, gli autori romani enfatizzarono lo stile e sperimentarono nuovi e sorprendenti modi di espressione. Tra i poemi epici si ricordano le Argonautiche di Gaio Valerio Flacco, che seguono le vicende di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, la Tebaide di Stazio, che segue il conflitto dei figli di Edipo e dei Sette contro Tebe, e i Punica di Silio Italico, che trattano la seconda guerra punica e le invasioni di Annibale in Italia. Per mano di Marziale, l'epigramma raggiunse la qualità pungente che ancora oggi gli viene associata. Giovenale satireggiava il vizio. Lo storico Tacito dipinse un quadro indimenticabilmente cupo del primo impero nelle sue Storie e negli Annali, entrambi scritti all'inizio del II secolo. Il suo contemporaneo Svetonio scrisse le biografie dei 12 governanti romani da Giulio Cesare a Domiziano. Le lettere di Plinio il ...
LA LETTERATURA DA TIBERIO A NERONE
Il periodo d'argento della letteratura va a partire già dal 14 d.C. (anno della morte di Augusto). I questo periodo, i rapporti tra scrittori e imperatori non furono sempre buoni. Basti pensare alla vita del filosofo stoico Seneca: l'imperatore Caligola voleva ucciderlo, Claudio lo esiliò (e Seneca si vendicò beffandolo nella satira L'Apokolokyntosis) e Nerone (che era stato anche suo allievo) lo condannò a morte per cospirazione contro di lui ...
NERONE: “VOLEVO FARE LA ROCKSTAR, NON L’IMPERATORE (E NON SONO UN INCENDIARIO)”
Nerone (Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus; 15 dicembre 37 d.C. – 9 giugno 68 d.C.) fu il quinto e ultimo imperatore romano della dinastia giulio-claudia. Nacque col nome di Lucio Domizio Enobarbo. Nerone era il figlio adottivo di suo prozio Claudio. Divenne imperatore il 13 ottobre del 54, dopo la morte di Claudio, che fu probabilmente assassinato dalla madre di Nerone, Agrippina la Giovane. Agrippina aveva un motivo per garantire la successione di Nerone prima che Britannico (figlio naturale di Claudio) potesse ottenere il potere ...
CLAUDIO: IL FINTO SCEMO
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico. (latino Tiberius Claudius Caesar Augustus Germanicus; Lugdunum, 1 agosto 10 a.C. C.n. 2n. 3-Roma, 13 ottobre 54 d.C. ), storico e politico romano, fu il quarto imperatore romano dell'impero, appartenente alla dinastia giulio-claudio , e regnò dal 24 gennaio dell'anno 41, fino alla sua morte nell'anno 54. Nato a Lugdunum, in Gallia, fu il primo imperatore romano nato fuori della penisola italiana. Le sue ceneri furono depositate nel mausoleo di Augusto ...
TIBERIO: UN PO’ AMLETO, UN PO’ RICCARDO III
Tiberio Cesare Augusto, comunemente noto come Tiberio, nacque col nome di Tiberio Claudio Nerone, poi dalla sua adozione da parte di Augusto, divenne Tiberio Giulio Cesare (Fondi, Italia/Roma, 16 novembre 42 a.C. - Miseno, 16 marzo, 37 d.C.); fu il secondo imperatore romano, figlio adottivo del popolare imperatore Augusto. Sedette sul trono imperiale per 23 anni, dal 14 d.C. fino alla sua morte. Può essere considerato il vero capostipite della dinastia Giulio-Claudia, in quanto membro della gens Claudia tramite il padre, Tiberio Claudio Nerone, e la madre, Livia Drusilla, ma dopo essere stato adottato da Augusto, fu inserito tra i Gulii. I suoi discendenti appartenevano dunque ad entrambe le famiglie. Tiberio salì al trono all'età di 55 anni. I cambiamenti nella situazione del potere e gli intrighi lo resero alla fine un vecchio crudele e misantropo, che forse non voleva nemmeno salire al trono. Per molto tempo il suo regno ...
TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE
Gli abitanti della città di Roma veneravano il fiume Tevere. Il fiume giocava un ruolo importante nella vita cittadina dell'antica Roma, poiché rendeva fertile la terra. L'aspetto devastante delle inondazioni, rendeva questo fiume anche temuto dagli abitanti. Sono dunque questi due aspetti, benefico e malefico, che incitano gli uomini di questa regione ad associare tale elemento ad un dio. Questo dio si chiama Tiberinus. La statua del dio Tiberinus rappresenta un vecchio barbuto sdraiato. C'è una somiglianza con il dio del Nilo chiamato Hapy ...