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I DIECI CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA GRECA: UN VIAGGIO IMMORTALE TRA MITI, EROI E FILOSOFIA
Immergiti nella bellezza e nella profondità della letteratura greca antica con dieci capolavori imperdibili: L'Iliade e l'Odissea di Omero: I poemi epici che narrano la guerra di Troia e il ritorno di Ulisse. Edipo Re di Sofocle: Una tragedia sul destino ineluttabile e i legami familiari. Le Storie di Erodoto: La prima storiografia occidentale che narra le guerre persiane. Le Vite parallele di Plutarco: Biografie di personaggi storici greci e romani. I Dialoghi di Platone: Opere filosofiche sul metodo socratico e la ricerca del bene. L'Etica di Aristotele: Un trattato sulla natura del bene e della felicità. Le Rane di Aristofane: Una commedia satirica sulla società ateniese. Le Anabasi di Senofonte: Un resoconto storico della spedizione dei diecimila mercenari greci. Gli Idilli di Teocrito: Poesie bucoliche sulla vita idilliaca dei pastori. Medea di Euripide: Una tragedia sulla potenza distruttiva della vendetta. Queste opere immortali, tradotte innumerevoli volte e lette da ...
LA CABALA GRECA
Nella ricca e affascinante mitologia greca, i numeri assumono un ruolo di primaria importanza, spesso celando significati simbolici e profondi. Tra questi, il numero tre e il numero sette si distinguono per la loro ricorrenza e il loro potere evocativo. Il numero tre: Simbolo di equilibrio, armonia e completezza, il numero tre permea la mitologia greca in diverse forme: Le tre Moire, tessitrici del destino; Le tre Grazie, dispensatrici di bellezza e fascino; Le tre Erinni, vendicatrici dei crimini; Le tre Parche, dee della nascita, della vita e della morte. Il numero sette: Considerato un numero sacro e perfetto, il sette si manifesta in vari aspetti del mito: I sette giorni della creazione; Le sette porte di Tebe; Le sette stelle dell'Orsa Maggiore; I sette re contro Tebe. Simbolismo e numerologia: Esplorando le diverse sfaccettature del tre e del sette, l'articolo analizzerà il loro simbolismo numerologico e il loro legame ...
LA TRAGEDIA GRECA
La tragedia greca è un'incredibile espressione artistica che ha attraversato i secoli, offrendo un'esperienza emozionante e riflessiva. Originata dalle celebrazioni religiose, ha dato vita a opere intramontabili attraverso i grandi tragici come Eschilo, Sofocle ed Euripide. Le loro storie mitologiche e complesse indagavano profonde emozioni umane e offrivano momenti di catarsi e consolazione. L'influenza della tragedia greca perdura nelle opere d'arte e letteratura successive, rendendo questa forma drammatica un'eredità duratura della cultura occidentale ...
IL TEATRO DI DIONISO
Il Teatro di Dioniso è stato il più importante dei teatri dell'antica Grecia, è considerato il luogo di nascita del teatro occidentale e della tragedia. Si trova sul versante meridionale dell'Acropoli di Atene. Il suo nome è dovuto a Dioniso, dio del vino. Alle grandi feste annuali in suo onore, canti rituali, danze e sacrifici rituali sfociavano in spettacoli teatrali. Fu lì che furono rappresentate le famose tragedie classiche di Eschilo, Sofocle ed Euripide ...
LE ERINNI
Erinni (dall'altro greco Ἐρινύες "arrabbiato") - nell'antica mitologia greca, erano le dee della vendetta e dell'odio. Nella mitologia romana corrispondono alle Furie. Secondo una leggenda, erano sia le figlie di Nyx e dell'Erebo, che esseri generati dalla Terra dal sangue di Urano, dopo la sua evirazione da parte di Crono; oppure figlie dell'oscurità (Skotos). Secondo Epimenide, erano invece figlie di Crono. La loro nascita è da attribuire al primo delitto commesso: quando Crono ferì il padre Urano, gocce del suo sangue, cadendo, diedero vita a furie. Omero non ne cita un numero preciso più. Secondo gli Orfici, queste sono le nove figlie di Zeus Chtonio e di Persefone. Secondo lo Pseudo-Eraclito, sono trentamila. I poeti successivi contano tre Erinni: Tisifone, che vendica l'omicida, Aletto, lo spietato, e Megera, l'invidioso. Gli Ateniesi le chiamavano "Venerabili", per la prima volta fu Eschilo a descriverle con i capelli in testa a forma di ...
EDIPO E I SUOI COMPLESSI
Edipo, figlio di Laio, re di Tebe, e Giocasta. Laio, avvertito da un oracolo che sarebbe stato ucciso dal proprio figlio, fece esporre il neonato Edipo, appeso a testa in giù da un albero, sul monte Citerone. Salvato da dei pastori, Edipo fu portato dal re di Corinto, Polibio, che lo adottò. Edipo una volta divenuto adulto, essendo stato oggetto di derisione per via della sua oscura nascita, consultò l'oracolo di Delfi per sapere la verità; la sacerdotessa gli disse di non tornare più nel suo paese, perché il suo destino sarebbe stato quello di uccidere suo padre e di sposare sua madre. Edipo allora andò a Corinto, ma sulla strada incontrò Laio, suo padre, e lo uccise a seguito di una lite. In quel periodo, la Sfinge infestava i dintorni di Tebe, divorando qualsiasi passante che non indovinasse i suoi enigmi. Creonte, successore di Laio, promise il trono e ...
L’ETÀ AUREA DI ATENE
Al culmine della sua potenza, Pericle si circondò ad Atene dei più grandi intellettuali del suo tempo: in particolare il filosofo Protagora di Abdera, lo storico Erodoto di Alicarnasso, l'architetto Fidia, il tragico autore Sofocle; Atene, diventa un centro che attrae Euripide, i sofisti e il filosofo Socrate, ed è allora al suo apice. “Amiamo la bellezza semplice”: queste parole che lo storico Tucidide attribuisce a Pericle riassumono perfettamente l'ideale del grande statista ateniese nel campo delle arti. Questo ideale trovò immediata applicazione nella necessità di completare la ricostruzione di Atene (lasciata in rovina quando i Persiani si ritirarono nel 479 a.C.) ...