Tag: Svevi

ATTILA CONTRO EZIO: IL NEMICO ALLE PORTE

ATTILA CONTRO EZIO: IL NEMICO ALLE PORTE

Gli Unni in questo periodo erano governati da Attila, "il flagello di Dio". Il ritratto di questo fiero e selvaggio condottiero viene di solito dalla tradizione così dipinto. I suoi lineamenti portavano il segno della sua origine orientale. Aveva una testa grande, una carnagione scura, occhi piccoli e profondi, un naso piatto, pochi peli al posto della barba, spalle larghe e un corpo corto e squadrato, di forza energica ma di forma sproporzionata. Si dice che quest'uomo comandasse a suo piacimento un esercito di oltre mezzo milione di uomini. Quando ricevette dal figlio di Clodio l'invito a interferire negli affari della Gallia, Attila stava già meditando di invadere sia l'Impero d'Occidente che quello d'Oriente; ma la prospettiva di un alleato in Gallia, con l'opportunità di attaccare successivamente l'Italia da ovest, era troppo favorevole per essere trascurata. Una marcia di seicento miglia portò gli Unni fino al Reno. Attraversato questo fiume, ...
DA ONORIO A VALENTINIANO III: IL SACCO DI ROMA

DA ONORIO A VALENTINIANO III: IL SACCO DI ROMA

A Teodosio successe Arcadio e prima della fine dell'anno i Goti scoppiarono in aperta rivolta sotto il loro capo, Alarico. Atene fu costretta a pagare un riscatto; Corinto, Argo e Sparta furono prese e saccheggiate. Nessun luogo era abbastanza forte da opporre una resistenza efficace. A questo punto Stilicone, generale dell'Impero d'Occidente, si precipitò sul posto e riuscì a circondare i Goti, ma Alarico sfondò le sue linee e fuggì. Si riappacificò quindi con Costantinopoli e gli fu conferita la carica di Maestro Generale dell'Illirico. Quanto il barbaro fosse sincero nelle sue offerte di pace lo si capisce dal fatto che in due anni invase l'Italia (400). Onorio, che allora era imperatore d'Occidente, era un uomo così debole che nemmeno il genio di Stilicone riuscì a salvarlo. Appena seppe dell'avvicinarsi di Alarico, si affrettò a mettersi al sicuro, lasciando a Stilicone il compito di difendere Roma. Furono chiamate truppe dalla ...
GIOVIANO E I BARBARI ALLE PORTE

GIOVIANO E I BARBARI ALLE PORTE

Il successore di Giuliano fu, Gioviano(363-364), scelto dall'esercito e dichiarato imperatore. La prima cosa che fece Gioviano fu quella di negoziare un'umiliante pace con i persiani per abbandonare tutti i territori persiani conquistati dal tempo di Diocleziano più di 60 anni prima. Quando poi Gioviano si mise in viaggio per Costantinopoli, rimase soffocato in un incidente piuttosto strano, quando un braciere fu lasciato acceso nella sua camera da letto. Il suo regno era durato solo sette mesi. Intanto i barbari erano ormai quasi alle porta di Roma e i successivi cinquanta anni sarebbero stati decisivi per l'Impero ...