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GLI SPETTACOLI NELL’ANTICA ROMA
I Giochi (in latino: Ludi; sing. ludus) erano spettacoli pubblici per il popolo romano, integrati nelle feste religiose romane o esibiti nell'ambito del culto imperiale. I primi giochi erano corse di cavalli nei circhi (ludi circenses). Successivamente entrarono a far parte delle feste spettacoli con animali feroci (venationes) e rappresentazioni teatrali (giochi scenici; ludi scaenici). I giorni in cui si svolgevano i giochi erano quelli festivi, nei quali non era consentito intrattenere affari. Durante il periodo imperiale, il numero totale di giornate dedicate annualmente a questo tipo di intrattenimento ammontava a 135. Sebbene il loro valore ricreativo possa aver prevalso sul sentimento religioso, anche durante la tarda antichità i giochi erano visti come parte integrante della venerazione delle divinità tradizionali, motivo per cui i Padri della Chiesa invitavano i primi cristiani a non partecipare ai festeggiamenti ...
DA ONORIO A VALENTINIANO III: IL SACCO DI ROMA
A Teodosio successe Arcadio e prima della fine dell'anno i Goti scoppiarono in aperta rivolta sotto il loro capo, Alarico. Atene fu costretta a pagare un riscatto; Corinto, Argo e Sparta furono prese e saccheggiate. Nessun luogo era abbastanza forte da opporre una resistenza efficace. A questo punto Stilicone, generale dell'Impero d'Occidente, si precipitò sul posto e riuscì a circondare i Goti, ma Alarico sfondò le sue linee e fuggì. Si riappacificò quindi con Costantinopoli e gli fu conferita la carica di Maestro Generale dell'Illirico. Quanto il barbaro fosse sincero nelle sue offerte di pace lo si capisce dal fatto che in due anni invase l'Italia (400). Onorio, che allora era imperatore d'Occidente, era un uomo così debole che nemmeno il genio di Stilicone riuscì a salvarlo. Appena seppe dell'avvicinarsi di Alarico, si affrettò a mettersi al sicuro, lasciando a Stilicone il compito di difendere Roma. Furono chiamate truppe dalla ...
AURELIANO: IL SOLE INVINCIBILE
Aureliano intraprese una campagna contro la famosa Zenobia, regina di Palmira. In lei trovò un degno avversario, la cui abilità politica era resa più brillante dalla sua giustizia e dal suo coraggio. Sconfitta sul campo, si fortificò a Palmira, che fu presa dopo un assedio e distrutta. Zenobia fu trasportata a Roma, dove accolse il trionfo del suo conquistatore, ma in seguito le fu concesso di ritirarsi a vita privata. Aureliano fu il primo a costruire le mura di Roma nella loro posizione attuale ...
CAMENE
Le Camene erano ninfe profetiche tenute in grande venerazione dagli antichi Italici. Erano in numero di quattro, le più note delle quali sono Carmenta ed Egeria. Carmenta fu celebrata come madre di Evandro, che guidò in Italia una colonia arcadica e fondò una città sul fiume Tevere, che fu poi incorporata alla città di Roma. Si dice che Evandro sia stato il primo a introdurre in Italia l'arte e la civiltà greca, e anche il culto delle divinità greche. Un tempio fu eretto a Carmenta sul Campidoglio e l'11 gennaio si celebrava in suo onore una festa, chiamata Carmentalia. Si dice che Egeria abbia iniziato Numa Pompilio alle forme di culto religioso, che introdusse tra il suo popolo. Era considerata donatrice di vita, e veniva quindi invocata dalle donne prima della nascita dei loro figli. Le Camene sono spesso identificati dagli scrittori romani con le Muse ...
TIBERINUS: IL BIONDO TEVERE
Gli abitanti della città di Roma veneravano il fiume Tevere. Il fiume giocava un ruolo importante nella vita cittadina dell'antica Roma, poiché rendeva fertile la terra. L'aspetto devastante delle inondazioni, rendeva questo fiume anche temuto dagli abitanti. Sono dunque questi due aspetti, benefico e malefico, che incitano gli uomini di questa regione ad associare tale elemento ad un dio. Questo dio si chiama Tiberinus. La statua del dio Tiberinus rappresenta un vecchio barbuto sdraiato. C'è una somiglianza con il dio del Nilo chiamato Hapy ...